Si chiama aclidinium bromuro, il nuovo farmaco approvato dalla Commissione Europea per il trattamento di pazienti affetti da BPCO (broncopneumopatia ostruttiva cronica). Commercializzato dalla Menarini, il nuovo prodotto prenderà il nome di Eklira. La sostanza è stata testata con un programma clinico che ha arruolato 2717 pazienti con BPCO, nel corso di 9 studi. L’evidenza clinica ha dimostrato che Eklira migliora la funzionalità polmonare ed il tasso di incidenza di effetti collaterali è paragonabile al placebo. Aclidinium bromuro è un antagonista muscarinico inalatorio con azione di lunga durata. Viene rilasciato direttamente nel polmone e l’inizio dell’effetto broncodilatatorio si osserva dopo 15 minuti dall’inalazione. Il suo effetto è sostenuto per circa 24 ore. Essendo somministrato per via inalatoria, aclidinium bromuro viene idrolizzato nel plasma, in tempi rapidissimi, senza provocare effetti collaterali sistemici o interazioni farmacologiche. Il farmaco è stato progettato per essere metabolizzato nel plasma con conseguente elevata efficacia a livello respiratorio. Una volta somministrato, il farmaco provoca broncodilatazione inibendo la contrazione della muscolatura liscia delle vie aeree. La BPC è stata definita dall’OMS come epidemia globale. Si stima che ci siano nel mondo, almeno 62 mila persone affette da BPCO.
SEklira