HomeSaluteTumoriIl biglietto da visita del cancro papillare della tiroide

Il biglietto da visita del cancro papillare della tiroide

Una nuova scoperta, fatta da scienziati dell’Università di Alberta, rappresenta una tappa importante nella lotta contro il cancro papillare della tiroide.

Nello studio, pubblicato in EBioMedicine e recentemente presentato al meeting annuale dell’American Thyroid Association, il team ha identificato un marcatore del cancro papillare della tiroide che rappresenta circa il 90 per cento di tutti i tumori della tiroide. Il biomarker, una proteina nota come Fattore di crescita derivato dalle piastrine o PDGF, potrebbe anche essere usato come un obiettivo terapeutico per trattamenti futuri.

( Vedi anche:Cancro anaplastico della tiroide,combinazione promettente di terapie).

Todd McMullen, autore dello studio e Prof. Associato di chirurgia presso la Facoltà di Medicina e Odontoiatria dell’Università di Alberta, ritiene che i loro risultati avranno un significativo impatto clinico.

“Il grande problema di questa malattia è poter distinguere la forma aggressiva dalla forma trattabile “, dice McMullen.

Ogni anno, circa a 6.300 canadesi viene diagnosticato un cancro alla tiroide. Più di tre quarti dei pazienti sono donne. I trattamenti per la malattia includono la terapia con iodio radioattivo e chirurgia che causa difficoltà a mangiare, deglutire e anche a respirare.

Dice McMullen: ” Siamo davvero entusiasti di aver scoperto allo stesso tempo uno strumento di diagnostica e terapia. Il biomarker che abbiamo individuato può essere usato per fare entrambe le cose. Abbiamo identificato il meccanismo che questa proteina utilizza per portare allo sviluppo di metastasi nel cancro papillare alla tiroide. E non solo, abbiamo anche scoperto che cosa rende questo cancro resistente alla terapia con iodio radioattivo”.

McMullen afferma che, identificando il meccanismo, il suo team è stato in grado di prevedere quali pazienti avranno una recidiva della malattia e quali pazienti risponderanno alla terapia con lo iodio radioattivo.

Attraverso i loro sforzi, i ricercatori hanno anche scoperto che PDGF era collegato al cancro aggressivo e metastatico della tiroide. Secondo McMullen, questa recente ricerca rappresenta un’evoluzione significativa.

In un futuro molto prossimo il team spera di iniziare due studi clinici separati. Il primo indagherà su un nuovo modo di trattare i tumori della tiroide con un farmaco contro il cancro che si rivolge in particolare a PDGF. Il secondo lavorerà su un nuovo strumento diagnostico per dare ai pazienti un indicatore che precocemente prevede se il loro cancro alla tiroide sarà aggressivo o no.

“Speriamo, entro i prossimi 18 mesi, di essere in grado di dimostrare l’utilità di questo approccio e cambiare il modo in cui i tumori della tiroide sono gestiti in quei pazienti che hanno la forma più aggressiva della malattia”, conclude McMullen.

Fonte: EBioMedicine

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