Circa 200 nuovi casi di Sclerosi Multipla sono diagnostica ogni settimana, negli Stati Uniti. Ora, un nuovo studio pubblicato sulla rivista Journal of Neuroloy, Neurosurgery & Psychiatry, suggeresce che un batterio intestinale che notoriamente causa ulcere allo stomaco, potrebbe ridurre il rischio di questa malattia invalidante nelle donne.
Il Prof. Allan Kermode e Dr Marzena Fabiz Pedrini del Research Institute Western Australian Neuroscience (WANRI) in Australia, affermano che i risulati del loro studio forniscono la prova che l’esposizione agli agenti patogeni nell’infanzia, può giocare un ruolo nei disordini autoimmuni, durante la vita futura.
La sclerosi multipla è una malattia neurologica cronica che si verifica quando il sistema immunitario attacca i tessuti sani nel sistema nervoso centrale. L’esordio della malattia è più comune tra i 20/40 anni e le donne hanno più del doppio di probabilità di sviluppare la malattia, rispetto agli uomini.
Precedenti ricerche hanno collegato l’nfezione nella prima infanzia con un batterio chiamato Helicobacter pylori, con ridotto rischio di sclerosi multipla, ma questi studi hanno prodotto risultati contrastanti e incluso piccoli campioni.
Il team del WANRI, ha deciso di verficare nuovamente l’ipotesi, per una migliore comprensione di questa associazione.
H. pylori può ridurre la sensibilità del sistema immunitario e di conseguenza, il rischio di sclerosi multipla
Presente nello stomaco, l’helicobacter pylori infetta più della metà della popolazione mondiale e la maggior parte delle persone infettate vive nei paesi in via di sviluppo. Inoltre, già prima dei due anni, le persone vengono infettate dal batterio che rimane nel loro stomaco per tutta la vita.
Tra le persone infettate, alcune sviluppano la gastrite, l’infiammazione del rivestimento dello stomaco. Il batterio è anche responsabile del 90% di ulcere duodenali e di più dell’80% di ulcere gastriche.
Per lo studio, i ricercatori hanno analizzato i dati del Database di Perth sulla malattia demielinizzante e hanno valutato la presenza di H. pylori anticorpi, nello stomaco di 550 pazienti diagnosticati con sclerosi multipla. Per confronto, i ricercatori hanno valutato la presenza di H. pylori anche in 299 soggetti sani.
I risultati dello studio hanno rivelato che le donne che non erano affette dalla malattia, avevano più probabilità di essere state infettate dal batterio, rispetto alle donne affette dalla sclerosi multipla, suggerendo che il batterio può avere un effetto protettivo contro la condizione.
Questa associazione, tuttavia, non è stata trovata negli uomini. In efeftti gli uomini infettati con l’Helicobacter Pylori avevano dimostrato una maggiore probabilità di sviluppare la sclerosi multipla.
Spiegando le possibili ragioni dietro l’effetto protettivo dell’Helicobacter pylori nelle donne, i ricercatori affermano che il batterio riduce la sensibilità del sistema immunitario e di conseguenza lo stato infiammatorio e il rischio di sclerosi multipla.
Il team non è ancora in grado di spiegare il motivo per cui negli uomini, l’H.pylori non sembra proteggere dalla sclerosi multipla e si propone ulteriori ricerche per unacomprensione di questa situazione.
I risultati di questa ricerca sono molto importanti perchè possono portare allo sviluppo di nuovi farmaci che simulando gli effetti dell’H.pylori, aprono la strada a nuove strategie di trattamento per la SM ed altre malattie autoimmuni.
Fonte: Journal of Neuroloy, Neurosurgery & Psychiatry, abstract .