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Aspirina: arma futura per la lotta contro il cancro?

Quando la Bayer ha prodotto l’aspirina nel 1899, l’aspettativa del farmaco era semplice: alleviare il mal di testa, dolore e febbre. Oggi sembra che il suo potenziale sia esteso anche al trattamento di due delle malattie più devastanti dell’umanità: malattie cardiovascolari e il cancro.

Alte dosi di aspirina sono comunemente prescritte per ridurre il dolore e l’infiammazione. Ma dal 1980, la capacità di basse dosi di aspirina di ridurre il rischio di eventi cardiovascolari è stata ampiamente riconosciuta.

L’aspirina o acido acetilsalicilico, è disponibile in due dosaggi: uno da 325 milligrammi e uno da 81 milligrammi del farmaco.

Dal 1990, i ricercatori che si sono occupati della ricerca sul cancro, hanno iniziato a riconoscere che l’utilità dell’ aspirina può andare al di là del trattamento del dolore e o del rischio di eventi cardiovascolari. Molti studi osservazionali hanno iniziato a fare un collegamento tra l’assunzione di aspirina e rischio ridotto di alcuni tipi di cancro, recidive e mortalità.

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In uno studio pubblicato ieri in Cancer Research, un team dell’Università del Texas, guidato da Linda Graffenried, ha trovato che l’uso regolare di aspirina e altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), possono ridurre il rischio di recidiva del tumore al seno nelle donne in sovrappeso o obese di mezza età e ritardare la recidiva del cancro al seno di almeno 28 mesi.

Nel giugno di quest’anno, un altro studio pubblicato in Cancer Epidemiology, Biomarkers & Prevention da Harvey Risch, MD, PhD, della Yale School of Public Health ed i suoi colleghi, ha suggerito che più a lungo una persona ha assunto l’aspirina a basso dosaggio, minore è il suo rischio di cancro del pancreas.

Diversi altri studi hanno dimostrato che l’uso di aspirina a lungo termine riduce il rischio di melanoma e cancro del colon-retto, dello stomaco, dell’esofago, della mammella, del pancreas e tumori della prostata.

Ma come fa l’aspirina, un antidolorifico ad agire contro il cancro?

Per capire come questo accade, si deve prima avere una panoramica del meccanismo di azione dell’aspirina nella soppressione di eventi cardiovascolari e del dolore.

A basse dosi, l’ aspirina inibisce l’enzima cicloossigenasi-1 (COX-1) che a sua volta inibisce trombossano A2 che impedisce l’aggregazione di piastrine e la formazione di coaguli di sangue. A causa di questo effetto antiaggregante, l’ aspirina riduce il rischio di eventi cardiovascolari.

A dosi più elevate utilizzate per alleviare il dolore, l’aspirina inibisce sia COX-1 che COX-2. L’inibizione di COX-2 blocca la produzione di prostaglandine che mediano l’infiammazione. Grazie a questa proprietà, l’aspirina riduce l’infiammazione, dolore e febbre.

Secondo alcuni studi, la capacità dell’aspirina di inibire COX-2 può essere responsabile anche dei suoi effetti antitumorali. Altri studi di laboratorio ipotizzano che è l’effetto antiaggregante dell’aspirina che funziona contro il cancro. Non è ancora chiaro se l’aspirina agisce attraverso un meccanismo centrale che funziona contro molti tipi di cancro o attraverso meccanismi diversi  a seconda dei diversi tipi di cancro.

Anche se non sappiamo ancora esattamente come funziona l’aspirina, si stanno accumulando prove in favore dei suoi effetti protettivi contro il cancro. Tuttavia i ricercatori non sono ancora pronti a raccomandare l’aspirina per ridurre il rischio di cancro perché tutti i dati finora raccolti, provengono da studi osservazionali, in cui l’associazione tra tra aspirina e cancro è stata effettuata in modo retrospettivo. Ad oggi mancano i risultati di studi clinici prospettici, randomizzati volti a testare l’effetto dell’aspirina nel ridurre il rischio di cancro. Un altro ostacolo sono gli effetti collaterali del farmaco. L’uso prolungato di aspirina è collegato ad alcuni effetti collaterali rari ma gravi, tra cui sanguinamento gastrointestinale.

Alla luce di questi fatti, è chiaro che una valutazione approfondita dei rischi e benefici è un requisito assoluto prima di considerare l’aspirina per la prevenzione del cancro.

Un grande studio multicentrico di fase III, in doppio cieco, placebo-controllato e randomizzato, chiamato Add-Aspirin Trial è stato avviato dall’Unità Clinical Trials del Medical Research Council nel Regno Unito, per valutare se l’uso regolare di aspirina può prevenire la recidiva e prolungare la sopravvivenza nei pazienti con cancro alla mammella, colon-retto, gastro-esofageo o cancro alla prostata.

Speriamo che questo studio, in combinazione con i dati esistenti, possa fornire la chiarezza tanto necessaria, sul ruolo di questa umile farmaco over-the-counter, come arma nella lotta contro il cancro.

Fonte http://blog.aacr.org/good-old-aspirin/

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