Artrite reumatoide aumenta il rischio di morte in pazienti che interrompono la terapia con statine.

Aumenta il rischio di morte in pazienti affetti da artrite reumatoide (AR)che hanno interrotto la terapia con statine. E’ quanto sostiene una ricerca pubblicata sulla rivista Arthritis Care & Research. L’artrite reumatoide colpisce fino all’1% della popolazione dei paesi sviluppati. Gli studi hanno dimostrato che i tassi di mortalità tra pazienti affetti da AR, sono 1,5% superiori rispetto ai rischi ndella popolazione con malattie cardiovascolari. Le statine , usate per la terapia del colesterolo e gestire le patologie cardiache, sono una terapia comune per i pazienti con artrite reumatoide che hanno maggior rischio di sviluppare malattie cardiache. Una precedente ricerca ha riportato che il 38% dei pazienti con Ar che interrompono la terapia con statine, aumentano del 67% il rischio di infarto. Il nuovo studio fornisce le prove degli effetti nocivi dell’interruzione della terapia. I ricercatori hanno identificato 37.151 pazienti con Ar che hanno ricevuto servizi sanitari nel periodo dal 1996 al 2006. Tra questi, 4102, sono stati trattati con statine. L’età media dei pazienti osservati è di 67 anni ed il  60% donne. Il 45% degli osservati, ha interrotto la terapia almeno una volta , nel corso di 4 anni di indagine. Gli autori hanno riportato 198 decessi per malattie cardiache e 467 decessi in generale. Ulteriori analisi hanno rilevato che la sospensione del trattamento con statine , in pazienti affetti da AR , era associata ad un aumento del rischio di morte per malattie cardiovascolari del 60%  e per altre cause del 79%. I risultati della ricerca sottolineano l’importanza del rispetto delle prescrizioni terapeutiche in pazienti con artrite reumatoide trattati con statine, nonchè una valida informazione sui rischi derivanti dalla sospensione del trattamento.