L’Istituto, diretto dal professor Paolo Dario, ha investito risorse ed energie per un progetto, un robot badante di nome Astro,che poco ha a che fare con la fantascienza, ma molto con i problemi reali d’assistenza e salute di una società come quella taliana in cui nel 2065 1 cittadino su 3 avrà più di 65 anni. Come faremo ad assistere tutti questi anziani? Chi li aiuterà nelle attività quotidiane?
In tutti i sensori Assodato che non tutti possono permettersi una badante (e non tutti la vogliono) resta il fatto che anche chi gode di discreta salute, dopo una certa età può avere bisogno di una mano per alzarsi dal letto, un supporto per camminare, per ricordare le cose e soprattutto per chiamare aiuto in situazioni critiche. L’idea dei ricercatori del Sant’Anna è che un robot possa assolvere tutte queste funzioni. Sono nati così 2 progetti, che il gruppo sperimenta all’interno di un laboratorioappartamento. Si chiamano Astromobile e Rita: il primo riguarda la messa a punto di un robot capace di assistere gli anziani e il secondo la creazione di una rete di sensori intelligenti all’interno di un appartamento che possano interagire con Astro per conferirgli quella capacità di movimento e quella autonomia d’assistenza che per ora non è mai stata raggiunta da nessun robot in circolazione. Sembianze antropomorfe, sorriso “metallico” stampato su un volto e un corpo da giocattolone, ma che racchiude tecnologia d’avanguardia fatta di sensori inerziali, laser, gps, webcam e tutto ciò che serve a renderlo un vero gioiello, Astro parla e riconosce comandi vocali, perché gli anziani, in genere, non sono molto avvezzi a premere bottoni, e possiede un’interfaccia touchscreen semplificata.
Faccia a interfaccia I ricercatori lo stanno sperimentando con anziani veri, che volentieri si prestano a interagire con il robot, ed ecco che semplicemente chiamandolo con un telefono o ad alta voce Astro viene a porgere una maniglia di supporto per alzarsi e aiuta a camminare oppure, autonomamente, cerca e trova senza diffi coltà una persona in casa per ricordargli i farmaci che deve prendere, o ancora si affretta in camera da letto, e “porgendo” l’interfaccia, consente una video chiamata con il medico, l’autoambulanza o con un parente lontano che tramite la webcam può vedere come sta il congiunto. Astro, il robot badante, non è poi cosi lontano nel nostro futuro e potrà essere implementato con funzioni di telemedicina. E con le sue sembianze amichevoli e gli occhioni illuminati dai led, potremmo anche scoprire che Astro aiuta gli anziani a combattere la solitudine, uno dei mali più diffi cili della vecchiaia.