Lo zucchero incriminato è oGLcNAc ed è stato il tema di una ricerca presentata al Meeting Nazionale 243 Exposition dell’American Clemical Society, a San Diego. I ricercatori hanno spiegato che si tratta di uno zucchero che legandosi a proteine, permette il passaggio di sostanze in-fuori dal nucleo delle cellule, contribuendo a decidere l’attività o inattività dei geni che a loro volta, possono essere alla base di malattie come il cancro, il diabete,il morbo di Alzhaimer ed altre ancora. La ricerca suggerisce che l’eccesso di zucchero inibisce il corretto funzionamento delle proteine. Il processo studiato è la glicosilazione delle proteine, processo che aiuta i nervi e cellule a comunicare tra loro. Alcune proteine trasportate da oGLcNAc sono coinvolte nei processi di memoria a lungo termine. Gli effetti dello zucchero, su una proteina chiamata CREP, ha attivato l’attenzione degli scienziati. Gli scienziati hanno scoperto che quando oGLcNAc si lega alla proteina CREP, viene compromessa l’attività dei geni vicini. Gli esperimenti hanno dimostrato che bloccando l’interazione tra le due sostanze, migliora il processo di memoria a lungo termine. Il trattamento sugli esseri umani, sulla base di queste ricerche , è ancora lontano, ma lo studio ha individuato oGLcNAc, come possibile bersaglio per farmaci utili al recupero della memoria a lungo termine, soprattutto nelle persone anziane oltre che nella cura del cancro.
Anziani: uno zucchero minaccia la memoria
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