La ricerca mostra che il rischio di cancro ai polmoni è aumentato anche a livelli di inquinamento atmosferico bassi, rispetto agli standard di qualità dell’aria fissati dall’Unione europea.
L’esposizione all’inquinamento dell’aria misurata nello studio includeva gli ossidi di azoto e il particolato con diametro inferiore a 2,5 micrometri (PM2.5) e meno di 10 micrometri (PM10), provenienti da fonti, tra cui il traffico, l’industria e il riscaldamento domestico.Vengono definite PM10 le particelle di polvere con un diametro aerodinamico inferiore a 10 micrometri mentre con PM2,5si identificano le particelle con diametro inferiore a 2,5 micrometri. La polvere è una miscela fisico-chimica complessa, composta sia da componenti primarie, emesse direttamente dalla fonte, sia da componenti secondarie formatesi successivamente.
Lo studio ha rivelato che il rischio di cancro ai polmoni è aumentato del 18% per ogni 5 microgrammi per metro cubo di PM2.5 di inquinamento. Con PM10, si osserva un aumento del 22% del rischio di cancro al polmone per ogni aumento di 10 microgrammi per metro cubo.
Per raggiungere le loro conclusioni, i ricercatori hanno condotto una meta-analisi, ossia l’analisi dei risultati combinati di 17 studi di coorte che hanno coinvolto circa 313.000 persone in nove paesi europei.
Delle 313.000 persone incluse in questa meta-analisi dall’ ESCAPE progetto, 2.095 hanno sviluppato il cancro al polmone dopo 13 anni.
Gli autori dello studio affermano: “L’associazione tra inquinamento dell’aria e il rischio di cancro ai polmoni persisteva a concentrazioni inferiori ai valori attuali dell’Unione europea di qualità limite per il PM10 e PM2.5.”
Gli autori dello studio aggiungono:
“Non abbiamo trovato soglia sotto la quale non vi era alcun rischio. A questo punto, potremmo essere costretti ad aggiungere che l’inquinamento atmosferico, anche a concentrazioni attuali, ha grandi effetti sulla salute pubblica in termini di rischio di cancro ai polmoni.”
Il cancro al polmone è uno dei tumori più comuni e ha una prognosi infausta, osservano i ricercatori. Aggiungono: “Il fumo attivo è la principale causa, ma esposizioni professionali, radon residenziale e fumo di tabacco ambientale sono considerati come fattori di rischio.
“L’inquinamento dell’aria – in particolare le particelle di idrocarburi policiclici aromatici assorbiti e altri prodotti chimici genotossici – è sospettato di aumentare il rischio di cancro ai polmoni.”
Gli autori concludono: “Il nostro studio supera diversi limiti di studi precedenti, con un campione di grandi dimensioni, ampia copertura europea, la valutazione dell’esposizione retrospettiva, la regolazione di una vasta gamma di potenziali fattori confondenti e il cancro ai polmoni incidente, come risultato”.
“Particolato atmosferico-materia è onnipresente e sulla base dei nostri risultati, un’ulteriore riduzione può essere prevista per ridurre il numero di casi di cancro al polmone in Europa.”