I ricercatori hanno identificato diverse molecole bersaglio adatte allo sviluppo di nuovi farmaci per combattere l’ allergia.
Il Journal of Allergy and Clinical Immunology, la più prestigiosa rivista nel campo della allergologia, ha recentemente pubblicato un ampio articolo di rassegna sulle prospettive della terapia farmacologica per l’allergia. Il Professore Ilkka Harvima, dell’Università della Finlandia orientale e Kuopio University Hospital.è autore principale dello studio.
Reazioni allergiche immediate e malattie allergiche come la rinite allergica, l’asma e l’ orticaria, sono estremamente diffuse nella popolazione. Tradizionalmente, la terapia farmacologica per l’allergia si basa sull’uso di antistaminici non-sedativi che bloccano i recettori H1 dell’istamina, ma talvolta un aiuto addizionale si ottiene dai bloccanti del recettore-1 cisteinil leucotrieni.
Gli antistaminici cercano di prevenire i sintomi allergici causati da istamina rilasciata dai mastociti che sono cellule del sistema immunitario che vengono attivate da allergeni ambientali.
“Tuttavia, anche dosi elevate di farmaci antistaminici H1, non sono sufficienti per alleviare i sintomi in alcuni pazienti. Ciò è comprensibile, perchè quando i mastociti vengono attivati, diversi altri potenti mediatori oltre all’ istamina, vengono rilasciati. L’ istamina può anche influenzare altri recettori della superficie cellulare del recettore H1 “, spiega il Professor Harvima.
Negli ultimi anni, i ricercatori hanno identificato diverse molecole che possono essere bersaglio di nuovi farmaci. Molte di queste molecole sono già state sottoposte ai test clinici. Questi obiettivi includono, per esempio, la serina proteinasi triptasi, chimasi, catepsina G, che sono enzimi che degradano le proteine, così come 5-lipossigenasi che attivano la proteina FLAP, 15-lipossigenasi-1, prostaglandina D2 e citochine proinfiammatorie quali TNF-alfa, IL-4, IL-6 e IL-17. Nuovi farmaci che agiscono sul recettore H4 dell’istamina, sono inoltre in fase di sperimentazione clinica. Nel prossimo futuro, è possibile che la terapia farmacologica per l’allergia sia una combinazione di bloccanti del recettore H1 e H4.
Diverse molecole bersaglio sono state identificate anche in vie di segnalazione intracellulare. L’ inibizione di queste molecole può portare alla prevenzione del rilascio di mediatori. Vari recettori che possono attivare o inibire la cellula sono stati identificati sulla superficie cellulare. Diverse molecole di farmaco permettono di influenzare la funzione di questi recettori e, di conseguenza, di prevenire l’attivazione delle cellule e il rilascio di mediatori.
Per maggiori informazioni, si può contattare:
Il professor Ilkka Harvima, ilkka.harvima (at) kuh.fi , tel. +358447172875
Fonte http://www.eurekalert.org/pub_releases/2014-05/uoef-dtf051214.php