Da questo mese, anche sul mercato italiano è disponibile Abiraterone acetato, un farmaco per il trattamento del cancro alla prostata in fase metastatica avanzata. Il farmaco agisce direttamente sul processo di autoalimentazione del tumore, prolunga la vita dei pazienti affetti da questa condizione ed appartiene ad una classe di farmaci non chemioterapici con azione mirata. Nel cancro alla prostata, un ruolo importante è quello del testosterone che favorisce la crescita delle cellule tumorali. Nella prima fase, il carcinoma prostatico viene trattato con la chirurgia per la rimozione della prostata, con la radioterapia e con ormonoterapia per ridurre i livelli del testosterone. In seguito però, le cellule tumorali ricominciano a crescere poichè reagiscono anche a minime quantità di testosterone in circolo e a questo punto, si rende necessaria la chemioterapia. In fase avanzata le cellule del cancro alla prostata diventano capaci di sintetizzare autonomamente il testosterone, provvedendo da sole ad alimentare la propria crescita e sviluppo. E’ possibile bloccare la sintesi del testosterone auto prodotto dal tumore, attraverso l’enzima CYP17, elemento chiave della sintesi degli androgeni ed in particolare del testosterone.
A tale proposito, Abiraterone è un potente inibitore dell’enzima CYP17 e quindi un farmaco in grado di inibire la produzione di testosterone e di altri ormoni androgeni agendo a livello del surrene, del testicolo e soprattutto del microambiente tumorale. Il farmaco ha dimostrato di incrementare la sopravvivenza dei pazienti, ma anche di avere un ottimo profilo di tollerabilità.
Abiraterone si somministra per via orale tramite compresse. E’ stato approvato nel settembre 2011 dall’ European Medicines Agency (EMA) per il trattamento del carcinoma prostatico resistente alla terapia ormonale classica, in pazienti che hanno già ricevuto un trattamento chemioterapico a base di docetaxel. Nell’aprile 2011 era già stato approvato dalla Food and Drug Administration. Il nuovo farmaco costituisce un contributo importante per la lotta a uno dei tumori più diffusi, è tuttavia fondamentale che tale innovazione sia realmente accessibile a tutti i pazienti e che sia rapidamente messo a disposizione in tutte le Regioni.