Un team di ricercatori del King College di Londra ha per la prima volta identificato un nuovo gene che può avere la capacità di prevenire l’HIV, il virus che causa l’AIDS, e la sua diffusione nel corpo.
Pubblicato sulla rivista Natura oggi, lo studio è il primo ad individuare un ruolo di MX2 gene umano, nell’inibire l’HIV. I ricercatori sostengono che questo gene potrebbe essere un nuovo bersaglio per trattamenti efficaci e meno tossici.
Gli scienziati hanno condotto esperimenti su cellule umane in laboratorio, introducendo il virus per due diverse linee cellulari e osservando gli effetti. In una linea cellulare MX2 il gene è stato espresso o ‘acceso’, mentre nell’altro non è stato espresso.
I risultati hanno dimostrato che nelle cellule in cui MX2 è messo a “tacere”, il virus si è replicato e diffuso. Nelle cellule in cui è stato espresso il gene MX2, il virus non è stato in grado di replicare e nuovi virus non sono stati prodotti.
Il lavoro è stato condotto dal Dr Caroline Goujon e dal professor Mike Malim presso il Dipartimento di Malattie Infettive del King College di Londra. Il Professor Malim ha detto:
: ” Questo è un dato estremamente eccitante che avanza la nostra comprensione di come i virus HIV interagiscono con il sistema immunitario e apre nuove opportunità per lo sviluppo di nuove terapie per curare la malattia. Fino ad ora si sapeva molto poco del gene MX2, ma ora conosciamo la sua potente funzione anti-virale e sappiamo che è un punto chiave della vulnerabilità nel ciclo di vita del virus HIV “.
‘Lo sviluppo di farmaci per stimolare gli inibitori naturali del corpo è un approccio molto importante perché innescando un processo naturale, non si avrà il problema della resistenza ai farmaci.
Ci sono due possibili percorsi: è possibile sviluppare sia una molecola che mima il ruolo di MX2 che un farmaco che attiva le capacità naturali del gene’.
‘Anche se le persone con HIV vivono più a lungo, attuali trattamenti efficaci spesso possono essere tossici per il corpo e la resistenza ai farmaci può diventare un problema con l’uso a lungo termine. E ‘importante continuare a trovare nuovi modi di mobilitare i sistemi di difesa naturale del corpo e questo gene sembra giocare un ruolo chiave nello stabilire il controllo virale nelle persone con HIV’.
Fonte Natura 2013; DOI:10.1038/nature12542