Una nuova tecnica chiamata “denervazione renale”, ha dimostrato di ridurre significativamente la pressione sanguigna e contribuire a ridurre il rischio di ictus , malattia cardiaca e malattia renale. La procedura, che ha pochissimi effetti collaterali, ha già mostrato risultati promettenti in casi difficili da curare di pressione alta . La tecnica, pubblicata sulla rivista Hypertension , è stata eseguita da un team guidato dal professor Julian Paton presso l’Università di Bristol, che ha scoperto che in un modello animale di ipertensione, la denervazione renale è collegata alla riduzione della pressione sanguigna ed al miglioramento della sua stabilità a lungo termine. La denervazione renale, intervento innovativo e poco invasivo, consiste nell’ablazione delle fibre simpatiche che collegano il rene con il sistema nervoso centrale per ottenere una riduzione durevole della pressione arteriosa oltre a effetti favorevoli su patologie associate. Il rene svolge un ruolo centrale sullo sviluppo dell’ipertensione attraverso molti meccanismi. Uno di questi e’ rappresentato dal sistema nervoso simpatico, le cui fibre giungono al rene correndo lungo e all’interno delle arterie renali. Attraverso queste fibre il sistema simpatico controlla gli stimoli che dal cervello arrivano al rene, con effetti sulla pressione. Ispirato da questi risultati, i cardiologi dottor Angus Nightingale e il dottor Andreas Baumbach dal Heart Institute di Bristol (BHI) hanno adottato la tecnica chiamata “denervazione renale” per pazienti con ipertensione.
La denervazione renale si effettua tramite l’inserimento di un catetere all’interno dell’arteria renale e la disattivazione selettiva delle terminazioni del nervo simpatico, che influisce sul funzionamento e sulla risposta degli organi principali responsabili della regolazione della pressione: cervello, cuore, reni e vasi sanguigni. E’ stato clinicamente dimostrato che una disattivazione selettiva della funzione nervosa diminuisce la pressione sanguigna sistolica. La procedura è stata testata con successo su 19 pazienti presso il BHI. Si tratta di un nuovo ed entusiasmante trattamento per questi pazienti che lottano con la pressione alta. ” Il Dr Baumbach, un cardiologo che ha eseguito il trattamento, ha aggiunto: “La tecnica è molto semplice e non comporta effetti collaterali. Sta ormai diventando una tecnica popolare per i pazienti sia con la resistenza e che con scarsa tollerabilità ai farmaci per la pressione alta “.
Fonte Medical news