HomeSaluteCervello e sistema nervosoSclerosi Multipla: collegamenti cruciali tra dieta e progressione

Sclerosi Multipla: collegamenti cruciali tra dieta e progressione

Sclerosi multipla-Immagine: il pannello superiore mostra una vista dell’interno di un neurone in cui l’acido grasso C16 derivato dall’olio di palma viene sintetizzato in ceramide C16 (CerC16), che compromette la funzione mitocondriale e determina un decorso della malattia più grave. Il pannello inferiore mostra lo stesso scenario in un topo con delezioni genetiche degli enzimi ceramide CerS5 e CerS6. I neuroni in questi topi non sintetizzano Cer C16 dall’olio di palma, determinando un decorso della malattia più lieve. Credito: Damiel Marechal.

Una ricerca pubblicata sulla rivista Glia ha individuato collegamenti cruciali tra le scelte alimentari e la progressione della sclerosi multipla (SM).

Lo studio, guidato da Patrizia Casaccia, Direttrice fondatrice dell’Advanced Science Research Center presso la Neuroscience Initiative del CUNY Graduate Center (CUNY ASRC) e Professoressa di biologia e biochimica Einstein presso il CUNY Graduate Center, ha esplorato il modo in cui gli enzimi chiamati ceramide sintasi 5 e 6 sono responsabili dell’effetto tossico di una dieta ricca di olio di palma sui neuroni del sistema nervoso centrale, che provoca un successivo aumento della gravità dei sintomi della SM.

La SM è una malattia autoimmune infiammatoria caratterizzata da gravi danni alla guaina mielinica isolante che protegge i nervi in ​​tutto il corpo.

I trattamenti attuali si concentrano sul controllo della risposta del sistema immunitario, ma i meccanismi precisi che contribuiscono alla neurodegenerazione nella SM restano poco compresi. Precedenti lavori del laboratorio Casaccia e di altri avevano riportato l’effetto tossico di una dieta ricca di grassi sulla gravità dei sintomi della SM. Nel loro studio, i ricercatori hanno esplorato potenziali meccanismi attraverso i quali una dieta ricca di olio di palma può dirottare la salute neuronale.

Neuroprotezione dalla tossicità indotta dall’olio di palma

Utilizzando il modello sperimentale di encefalomielite autoimmune (EAE) di demielinizzazione infiammatoria, il team di ricerca ha scoperto che le diete ricche di olio di palma hanno portato a un decorso più grave della malattia nei topi.

Abbiamo ipotizzato che all’interno delle cellule neuronali l’olio di palma venga convertito in una sostanza tossica chiamata ceramide C16 da enzimi specifici chiamati CerS5 e CerS6“, ha affermato la ricercatrice principale Casaccia. Questa ceramide è responsabile di infliggere danni mitocondriali, che privano i neuroni dell’energia di cui hanno bisogno per contrastare l’infiammazione nel cervello. Abbiamo quindi ipotizzato che l’inattivazione di questi enzimi avrebbe conferito neuroprotezione“.

I ricercatori hanno scoperto che eliminando geneticamente gli enzimi CerS6 e CerS5 nei neuroni, si poteva prevenire la neurodegenerazione nel modello sperimentale della SM.

Ciò è vero anche quando i topi sono stati nutriti con una dieta ricca di acido palmitico“, ha affermato il co-primo autore del documento, Damien Marechal, un ricercatore associato del Casaccia Lab. “Queste nuove informazioni indicano uno specifico percorso metabolico attraverso il quale i grassi alimentari possono peggiorare i sintomi della SM”.

Importanza per i pazienti con SM e per i medici

I risultati del documento hanno implicazioni significative per gli individui a cui è stata diagnosticata la SM, nonché per i medici che curano i pazienti e i neuroscienziati che studiano la malattia. Il lavoro rafforza il fatto che le scelte di stile di vita, come la dieta, possono avere un profondo impatto sul decorso della malattia.

I risultati dello studio si basano su concetti precedenti circa scelte dietetiche attente nella gestione dei sintomi della SM. I risultati identificano anche potenziali molecole che potrebbero aiutare a rallentare la gravità dei sintomi indotti dalla dieta.

La nostra ricerca fornisce una spiegazione molecolare su come proteggere i neuroni dalla creazione di molecole dannose, dipendenti dall’olio di palma“, ha affermato Casaccia.

Leggi anche:Sclerosi multipla: svelare il ruolo delle cellule T CD8 +

“Ci auguriamo che queste informazioni possano aiutare i pazienti a prendere decisioni alimentari consapevoli che potrebbero avere un impatto positivo sul decorso della malattia, identificando al contempo strategie per contrastare l’effetto di cerS5 e CerS6 in modo specifico per ogni neurone”.

Fonte:ddnews.gov

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