HomeReniCancro renale avanzato: efficace Tivozanib

Cancro renale avanzato: efficace Tivozanib

Cancro renale- Immagine Credit Public Domain.

Secondo uno studio pubblicato online il 13 settembre su The Lancet in concomitanza con il Convegno Annuale della Società Europea di Oncologia Medica, tenutosi dal 13 al 17 settembre a Barcellona, ​​in Spagna, il Tivozanib è efficace nei pazienti con carcinoma renale metastatico (mRCC) e progressione, durante o dopo una o due precedenti linee di terapia, tra cui un inibitore dei checkpoint immunitari (ICI).

Toni K. Choueiri, MD, del Dana-Farber Cancer Institute e della Harvard Medical School di Boston e colleghi, hanno esaminato i risultati di Tivozanib-Nivolumab rispetto alla monoterapia con Tivozanib in pazienti con mRCC che hanno avuto una progressione dopo una o due linee di terapia nel contesto post-ICI in uno studio randomizzato di fase 3. I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a Tivozanib più Nivolumab o monoterapia con Tivozanib (rispettivamente 171 e 172 pazienti) e sono stati seguiti per una mediana di 12,0 mesi.

I ricercatori hanno scoperto che la sopravvivenza libera da progressione mediana era di 5,7 e 7,4 mesi con Tivozanib-Nivolumab e Tivozanib in monoterapia, rispettivamente, il che non era significativamente diverso. Tra 244 pazienti con ICI come terapia immediatamente precedente, la sopravvivenza libera da progressione mediana era di 7,4 e 9,2 mesi con tivozanib-nivolumab e tivozanib in monoterapia, rispettivamente.

Con non-ICI come terapia più recente, la sopravvivenza libera da progressione mediana è stata inferiore, senza differenze significative osservate tra i gruppi (entrambi 3,7 mesi). Eventi avversi gravi si sono verificati nel 32 e nel 37 percento dei pazienti che hanno ricevuto rispettivamente Tivozanib-Nivolumab e Tivozanib in monoterapia.

Questi risultati hanno dimostrato l’attività clinica della monoterapia con Tivozanib come opzione di trattamento di seconda linea e non è giustificata una nuova terapia con Nivolumab nel contesto di una precedente esposizione a ICI”, scrivono gli autori.

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Diversi autori hanno dichiarato di avere legami con aziende farmaceutiche, tra cui Aveo Pharmaceuticals, che produce il Tivozanib e ha finanziato lo studio.

Fonte:The Lancet

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