Fibre alimentari-Immagine Credit Public Domain.
L’alta pressione sanguigna o ipertensione, rimane un problema sanitario globale, contribuendo al 19% dei decessi in tutto il mondo. In una revisione internazionale condotta da scienziati della Monash University e pubblicata l’8 aprile su Hypertension, i biologi evidenziano il ruolo fondamentale della fibra alimentare nella gestione dell’ipertensione e nella riduzione del rischio di malattie cardiovascolari (CVD) e chiedono l’inclusione della fibra alimentare nelle linee guida cliniche per l’ipertensione.
La revisione fa luce sull’importanza, spesso trascurata, delle fibre alimentari nella gestione della pressione sanguigna.
“Nonostante le numerose linee guida che raccomandano modifiche dello stile di vita come trattamento di prima linea per l’ipertensione, raccomandazioni specifiche sull’assunzione di fibre sono state notevolmente assenti“, ha affermato la professoressa associata Francine Marques della Monash University School of Biological Sciences, autrice principale dello studio.
“La fibra alimentare è emersa come una parte cruciale, ma sottovalutata della gestione dell’ipertensione“, ha affermato. “La nostra analisi completa enfatizza le prove a sostegno dell’efficacia delle fibre alimentari nell’abbassare la pressione sanguigna e nel ridurre il rischio di eventi cardiovascolari.“
I risultati della revisione hanno implicazioni significative per le iniziative di sanità pubblica e le future linee guida sull’ipertensione. Riconoscendo il ruolo vitale delle fibre alimentari, gli operatori sanitari possono adottare misure proattive per affrontare l’ipertensione e promuovere la salute cardiovascolare.
La revisione delinea una serie di risultati, tra cui:
- L’impatto delle fibre sulla pressione sanguigna: le meta-analisi hanno dimostrato che un maggiore apporto di fibre alimentari è associato a una significativa riduzione della pressione sanguigna sistolica e diastolica, indipendentemente dagli interventi farmacologici. Si stima che ogni ulteriore 5 grammi di fibra al giorno riduca la pressione sanguigna sistolica di 2,8 mmHg e la pressione sanguigna diastolica di 2,1 mmHg.
- Microbiota intestinale: la fibra alimentare promuove la salute cardiovascolare attraverso vari meccanismi, tra cui la modulazione del microbiota intestinale e la produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA). Questi SCFA producono effetti antinfiammatori e regolano la funzione immunitaria, contribuendo a ridurre la pressione sanguigna.
- Sfide e raccomandazioni: nonostante gli evidenti benefici delle fibre alimentari, l’apporto globale rimane insufficiente, con un consumo medio che si aggira intorno agli 11 grammi al giorno. La revisione fornisce raccomandazioni basate sull’evidenza, suggerendo un’assunzione giornaliera minima di >28 g/giorno per le donne e >38 g/giorno per gli uomini per gestire efficacemente l’ipertensione.
La revisione fornisce inoltre risorse alle équipe mediche e ai pazienti su quali alimenti dare priorità per aumentare l’assunzione di fibre e raggiungere le loro raccomandazioni.
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“Il nostro studio evidenzia l’urgente necessità per gli operatori sanitari di dare priorità alle fibre alimentari come vitali per la gestione dell’ipertensione”, ha affermato il Professore Associato Marques. “Incorporando le fibre alimentari nei piani di trattamento e consentendo ai pazienti di aumentarne l’assunzione, possiamo ridurre significativamente il peso dell’ipertensione e migliorare gli esiti cardiovascolari”.
Fonte:Hypertension