CBD-Immagine Credit Public Domain-
Dal 2018, quando il Parlamento del Regno Unito ha approvato una legislazione che legalizza il CBD o cannabidiolo, il componente non psicoattivo della cannabis, le vendite di prodotti correlati al CBD sono salite alle stelle. Oggi puoi acquistare olio di CBD, penne vaporizzate al CBD, caffè al CBD, muffin al CBD da abbinare al tuo caffè al CBD… tutto al CBD. E questi prodotti sono spesso venduti con vaghe promesse di maggiore benessere.
Poiché il CBD, in questo contesto, non è un medicinale, non è regolamentato dall’autorità di regolamentazione dei farmaci del Regno Unito ma dalla Food Standards Agency (FSA). Nel 2020, la FSA ha raccomandato che il consumo giornaliero di CBD non superi i 70 mg. Ora, la FSA e Food Standards Scotland hanno ridotto questo limite a 10 mg, ovvero circa quattro gocce di olio di CBD al 5%.
Per essere chiari, 10 mg è il limite di sicurezza consigliabile. Non verrai arrestato se consumi più di 10 mg al giorno, ma l’Agenzia avverte che potrebbero esserci effetti sulla salute a lungo termine se ignori il consiglio, vale a dire danni al fegato e alla tiroide.
Gli effetti del CBD sono stati testati su una serie di disturbi, dalla schizofrenia all’ansia, con risultati contrastanti. Quando i benefici sono evidenti, di solito si utilizza una dose molto più elevata, circa cinque volte l’assunzione massima raccomandata in precedenza.
Il nuovo limite raccomandato “di 10 mg non ha nulla a che fare con l’efficacia del farmaco a questa dose, poiché non esiste un effetto dimostrato”, spiegano gli autori. Il passaggio a una dose raccomandata più bassa arriva dopo che diversi studi hanno indicato che il cannabidiolo potrebbe non essere così innocuo come si pensava in precedenza.
Per determinare quanto sia dannosa una sostanza – o meglio, qual’è la quantità massima sicura che un essere umano può consumare in un dato momento – gli scienziati la testano sugli animali e poi applicano un “livello di correzione”.
Ad esempio, se in uno studio sui ratti si ritiene che una dose di 100 mg per chilogrammo di peso corporeo sia la dose più alta in cui non si osservano danni, ciò significherebbe per un essere umano di 70 kg un’assunzione di 7 gr al giorno.
Esistono, tuttavia, differenze nel metabolismo tra le specie e gli esseri umani sono potenzialmente più suscettibili ai danni.
Aumentare accidentalmente la dose
Vale la pena notare che alimenti apparentemente innocui, come pompelmi, broccoli e una bistecca ben cotta, possono interferire nel metabolismo di alcuni farmaci. “È già noto che la Rifampicina, un antibiotico ampiamente prescritto, può interferire con il metabolismo del CBD. Altri farmaci devono essere monitorati attentamente per potenziali interazioni”, dicono gli autori.
Esiste anche un rischio maggiore di assumere una dose troppo elevata quando si assume il CBD con altri medicinali, come il ketoconazolo (un farmaco per controllare le infezioni fungine) e persino un aumento dell’assorbimento quando il CBD viene assunto con cibi grassi. Questo è il motivo per cui non è raro che gli esperti di sicurezza dei farmaci applichino un fattore di correzione di 400 volte ai valori precedentemente calcolati. Ciò ridurrebbe l’assunzione consentita da 7 g al giorno a soli 17,5 mg al giorno.
Utilizzando diversi studi animali sul CBD che hanno indicato valori e fattori di correzione simili, peccando per eccesso di cautela, il nuovo livello raccomandato è stato recentemente reso pubblico. Questo è il compito degli enti pubblici: indicare, sulla base delle migliori prove possibili, se un componente può fare ciò che deve fare e non causare danni nel farlo.
Leggi anche:Il CBD potrebbe non essere così sicuro come credi
È importante sottolineare che il recente annuncio della FSA non costituisce un divieto. Puoi comunque acquistare bevande infuse con CBD che superano il nuovo limite giornaliero in un’unica porzione. Tuttavia, qualsiasi nuovo prodotto dovrà, come prima, essere sottoposto all’approvazione della FSA, il che potrebbe risultare più difficile con questo nuovo limite. Garantire la sicurezza, soprattutto per una sostanza che sembra apportare pochissimi benefici in cambio, è giustamente la priorità dell’agenzia.
Fonte:The Conversation