Longevità- Immagine Credit Public Domain-
I ricercatori dell’Università di Rochester a New York hanno scoperto che le balene della Groenlandia sono molto brave a riparare il loro DNA danneggiato. Ciò significa che l’animale può riparare i danni che alla fine porterebbero al cancro. È stato scoperto che altri animali come gli elefanti usano strategie biologiche per evitare il cancro, ma l’approccio delle balene sembra abbastanza unico.
“Studiando un mammifero in grado di mantenersi in salute ed evitare la morte per cancro per oltre 2 secoli, ci viene offerto uno sguardo unico dietro il sipario di un esperimento evolutivo globale che ha testato più meccanismi che influenzano il cancro e l’invecchiamento” hanno scritto i ricercatori nel documento.
Un paradosso del cancro
Il cancro è caratterizzato da una divisione cellulare incontrollata e dalla formazione di tumori dovuti a mutazioni genetiche. Ci si aspetterebbe, quindi, che sia più diffuso negli animali più grandi con un numero maggiore di cellule, in particolare durante la loro vita prolungata. Tuttavia, lo statistico britannico Richard Peto notò alla fine degli anni ’70 che non era così.
Il paradosso di Peto menziona che le balene giganti mostrano tassi di cancro relativamente bassi nonostante le loro dimensioni corporee. Questo paradosso evidenzia che anche se gli animali grandi e longevi hanno un gran numero di cellule rispetto agli esseri umani o agli organismi più piccoli, non subiscono un aumento proporzionale dell’incidenza del cancro.
Studi successivi hanno ulteriormente confermato questa osservazione. In altre parole, più cellule non significano necessariamente più cancro, il che è sorprendente. In particolare, le balene mostrano una frequenza sorprendentemente bassa di cancro nonostante le loro enormi dimensioni. Ora, un nuovo studio offre una spiegazione.
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Fissare il DNA
I ricercatori hanno condotto diversi esperimenti di laboratorio sulle cellule della balena della Groenlandia. Hanno scoperto che le cellule della balena possiedono una capacità superiore di riparare i danni al DNA rispetto alle cellule di umani, topi e mucche. Queste creature hanno sviluppato un meccanismo unico e altamente efficiente per combattere i danni al DNA. Ciò consente loro di resistere e riprendersi dai colpi ai loro genomi.
Inoltre, lo studio ha scoperto che le cellule della balena della Groenlandia mostrano livelli di produzione significativamente più elevati di una proteina cruciale per la riparazione del DNA chiamata CIRBP. Curiosamente, quando le cellule umane coltivate in laboratorio sono state geneticamente modificate per produrre quantità elevate di CIRBP, la loro capacità di riparare il DNA è stata migliorata. Ciò suggerisce che questa strategia potrebbe tradursi in trattamenti umani da qualche parte lungo la linea, ma sono necessarie ulteriori ricerche.
I risultati fanno luce sugli straordinari adattamenti genetici delle balene della Groenlandia, fornendo informazioni sui meccanismi alla base della loro eccezionale capacità di riparazione del DNA e sulle potenziali applicazioni per far progredire la ricerca sulla riparazione del DNA in altri organismi, inclusi gli esseri umani. C’è davvero molto da imparare dalle balene e dalla loro longevità.
Fonte:ZMEScience