Acido retinoico-Immagine:Brian Sheridan, PhD, nel suo laboratorio di Stony Brook dove conduce ricerche con cellule T CD8 per studiare le risposte immunitarie nella speranza di gettare le basi per nuove terapie e vaccini. Credito: John Griffin, Stony Brook Universit-
Un team di scienziati della Renaissance School of Medicine (RSOM) della Stony Brook University ha identificato un ruolo distinto dell’acido retinoico, un metabolita della vitamina A, durante la risposta immunitaria dell’intestino.
Questa scoperta, dettagliata in un articolo pubblicato sul Journal of Experimental Medicine ed evidenziata in un articolo più ampio sulla rivista, potrebbe aiutare a trovare modi per controllare la risposta dell’acido retinoico e quindi essere utilizzata come terapia o per lo sviluppo di vaccini contro l’infezione o anche per trattare i tumori gastrointestinali.
Guidato da Brian Sheridan, Ph.D., Professore Associato presso il Dipartimento di Microbiologia e Immunologia e Centro per le Malattie Infettive, lo studio prevede una ricerca di base incentrata sui fattori che controllano la generazione delle cellule T CD8 della memoria citotossica, che sono un braccio importante della risposta immunitaria anti-patogena del corpo in quanto uccidono le cellule infette da agenti patogeni e producono citochine anti-patogene. Infatti, le cellule T CD8 di memoria forniscono una protezione di prima linea e di lunga durata ai tessuti barriera, evidenziando la loro importanza nella progettazione di un vaccino.
Ad oggi gli scienziati sanno che l’acido retinoico nei linfonodi che drenano l’intestino promuove la migrazione delle cellule T CD8 effettrici verso l’intestino, migliorando la risposta immunitaria. Inoltre, la carenza di vitamina A è associata a un aumento delle infezioni e a una scarsa efficacia del vaccino.
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Sheridan e i suoi coautori, tra cui Zhijuan Qiu, Ph.D., un borsista post-dottorato nel dipartimento, hanno identificato un nuovo ruolo dell’acido retinoico che è una parte fondamentale del processo immunitario nell’intestino. Hanno dimostrato in laboratorio che l’attivazione delle cellule T nei linfonodi associati all’intestino regola la differenziazione delle cellule T CD8 della memoria nell’intestino. Hanno anche dimostrato, al contrario, che le cellule T attivate in altri siti erano compromesse nella capacità di differenziarsi in cellule T CD8 di memoria dopo l’ingresso nell’intestino.
Durante questo processo, i ricercatori hanno dimostrato che l‘attivazione all’interno dei linfonodi associati all’intestino, ma non in altri siti, promuove lo sviluppo delle cellule T CD8 della memoria intestinale e che i segnali dell’acido retinoico forniti durante questa finestra di attivazione delle cellule T nei linfonodi migliorano la memoria intestinale delle T CD8.
“Il nostro studio evidenzia un nuovo ruolo fondamentale dell’attivazione delle cellule T sulla generazione delle cellule T CD8 della memoria intestinale che appare distinta da altri siti di barriera come i polmoni e la pelle“, riassume Sheridan. “Sorprendentemente, possiamo alterare lo sviluppo delle cellule T intestinali promuovendo o limitando i segnali dell’acido retinoico durante l’attivazione delle cellule T, indipendentemente dal ruolo dell’acido retinoico sulla migrazione delle cellule T“.
Poiché il team di ricerca è stato in grado di replicare questa limitazione o promozione dei segnali dell’acido retinoico nell’intestino, ritiene che la manipolazione dei segnali dell’acido retinoico durante l’attivazione delle cellule T possa fornire una strategia per i medici per promuovere o limitare le cellule T CD8 intestinali per migliorare i risultati di un eventuale vaccino o limitare l’immunopatologia.
Fonte:Medicalxpress
