HomeMedicina AlternativaCannabis sativa L. : rivalutato il ruolo neuroprotettivo

Cannabis sativa L. : rivalutato il ruolo neuroprotettivo

(Cannabis sativa L.-Immagine Credit Public Domain).

Il morbo di Alzheimer (AD) è il tipo più comune di malattia neurodegenerativa e demenza e ha rappresentato una sfida sanitaria globale significativa nelle fasce di invecchiamento della società. Ci sono diversi trattamenti disponibili per il morbo di Alzheimer; tuttavia, questi forniscono solo miglioramenti sintomatici temporanei. 

La Cannabis sativa L. è conosciuta da migliaia di anni per le sue proprietà psicoattive. La ricerca attuale sta cercando di rivalutare la cannabis come potenziale trattamento per le malattie neurodegenerative.

Un recente studio pubblicato su Fitomedicina valuta il potenziale neuroprotettivo dei costituenti attivi di Cannabis sativa L. nel trattamento della demenza e dell’AD.

L’AD è una malattia complessa e neurodegenerativa caratterizzata da un aumento delle specie reattive dell’azoto (RNS), livelli ridotti di acetilcolina (ACh), danno mitocondriale, reti neurali fuori luogo, neuroinfiammazione cronica e restringimento dell’ippocampo. Esistono agenti terapeutici sintetici e semisintetici per il trattamento dell’AD; tuttavia, rimane un urgente bisogno di intervenire in questa malattia prima dello sviluppo della demenza e del declino cognitivo.

Le proprietà bioattive della C. sativa L. hanno riscosso un rinnovato interesse nel contesto del trattamento delle malattie neurodegenerative. Inoltre, i suoi fitocannabinoidi e terpeni offrono un’immensa diversità chimica e hanno il potenziale per ritardare l’insorgenza di sintomi simili alla demenza. E ancora, i fitocannabinoidi hanno anche mostrato promettenti effetti di miglioramento della memoria.

Sono ancora necessarie ricerche approfondite sulle potenziali sinergie tra le combinazioni di composti della C. sativa  nella prevenzione della demenza. I diversi fitochimici della C. sativa esercitano effetti neuroprotettivi e neurotrofici dai suoi semi, radici e germogli.

Nel tentativo di colmare questa lacuna, i ricercatori del presente studio hanno valutato il potenziale neuroprotettivo di  C. sativa  L. nel trattamento dell’AD. Valutano anche i dati preclinici per aiutare ulteriormente la ricerca sulle formulazioni medicinali della cannabis che preservano le sostanze fitochimiche neuroattive chiave.

A proposito dello studio

Nel presente studio sono state incluse tutte le informazioni rilevanti in vitro e in vivo sulle capacità neuroprotettive dei fitocostituenti della C. sativa L. negli studi preclinici. Queste informazioni sono state successivamente classificate come applicazioni terapeutiche contro diverse malattie neurodegenerative.

Tutti i dati sono stati raccolti da diversi database online, tra cui Science Direct, The Plant List, PubMed, Elsevier e integrati con informazioni pertinenti sui fitofarmaci elencati e sulle loro azioni farmacologiche note.

Approfondimenti chiave

È stato riscontrato che numerosi fitochimici prevalenti della C. sativa L. hanno un’efficacia promettente nel trattamento delle malattie neurodegenerative, con l’AD che funge da esempio.

Inoltre, molti fitocannabinoidi e terpeni, nonché alcuni flavonoidi selezionati, hanno mostrato neuroprotezione offerta attraverso una serie di vie molecolari e cellulari. Questi percorsi potrebbero essere mediati dal recettore dei cannabinoidi, β amiloide o antiaggreganti diretti e antiossidanti contro la proteina caratteristica tossica patologica nell’AD.

Vedi anche:La cannabis medica riduce il dolore e la necessità di oppiacei

I percorsi dell’entourage potrebbero essere ulteriormente chiariti; tuttavia, è necessario un lavoro futuro sugli effetti dei terpenoidi sulla distribuzione e sul metabolismo dei cannabinoidi. I terpenoidi potrebbero anche aumentare la biodisponibilità dei fitocannabinoidi, che dovrebbe anche essere ulteriormente studiata, con particolare attenzione allo studio delle potenziali modalità di azione sinergica.

Conclusioni

La ricerca empirica ha previsto un aumento globale della longevità, insieme a una maggiore prevalenza di AD e altre demenze. Con l’aumento del numero di pazienti con demenza, è aumentata anche la domanda di nutraceutici e terapie che offrano capacità neuroprotettive.

L’attuale revisione fornisce ulteriori informazioni sul ruolo nuovo ed efficace dei fitocannabinoidi e dei terpeni della Cannabis. sativa nella prevenzione della neurotossicità. Ciò è stato ampiamente dimostrato utilizzando studi preclinici che utilizzano modelli cellulari e animali su percorsi neurodegenerativi nell’AD.

Con i progressi nelle tecniche di estrazione, nella tecnologia di profilazione fitochimica e nella comprensione degli estratti della C. sativa, gli scienziati potrebbero rivelare relazioni sinergiche nella complessa matrice dei suoi compostiQueste relazioni potrebbero fornire progressi significativi nello sviluppo di terapie per la demenza e trattamenti preventivi per l’AD.

Fonte:Fitomedicina

Newsletter

Tutti i contenuti di medimagazine ogni giorno sulla tua mail

Articoli correlati

In primo piano