HomeSaluteTumoriLeucemia: primi passi verso la terapia farmacologica

Leucemia: primi passi verso la terapia farmacologica

(Leucemia-Immagine:Mick Bhatia, Professore di biochimica e scienze biomediche alla McMaster. Credito: McMaster University).

Un team di ricerca sulle cellule staminali della McMaster University ha compiuto un importante passo iniziale nello sviluppo di una nuova classe di terapie per i pazienti con leucemia.

Il team ha scoperto che per i pazienti con leucemia mieloide acuta (LMA) esiste un percorso del recettore della dopamina che viene attivato in modo anomalo nelle cellule staminali del cancro. Ciò ha ispirato lo studio clinico di un farmaco che inibisce il recettore della dopamina, Tioridazina, come nuova terapia per i pazienti e la loro attenzione sulla LMA negli adulti ha rivelato risultati incoraggianti.

La LMA è un cancro particolarmente mortale che inizia con una mutazione del DNA nelle cellule staminali del sangue del midollo osseo che producono troppi globuli bianchi che combattono le infezioni. Secondo la Canadian Cancer Society, circa il 21% delle persone con diagnosi di LMA sopravviverà almeno cinque anni.

Vedi anche:Leucemia: come superare la resistenza ai farmaci

“Abbiamo compreso con successo il meccanismo con cui il farmaco ha portato benefici ai pazienti e stiamo usando queste informazioni per sviluppare una nuova formulazione più tollerabile del farmaco che probabilmente funzionerà in alcuni pazienti”, ha detto l’autore senior dell’articolo Mick Bhatia, Professore di biochimica e scienze biomediche alla McMaster. Bhatia è anche titolare della cattedra canadese di ricerca in biologia delle cellule staminali umane.

Lo studio di fase uno su 13 pazienti è stato pubblicato oggi sulla copertina della rivista Cell Reports Medicine.

Bhatia ha affermato che il team ha continuato ad analizzare attentamente e perfezionare ulteriormente il proprio approccio terapeutico per la leucemia e i risultati della sperimentazione iniziale.

“Insieme, questi risultati evidenziano l’importanza del nuovo paradigma secondo cui i problemi che hanno un impatto sui pazienti possono essere portati al banco del laboratorio e le soluzioni portate ai pazienti“, ha aggiunto il ricercatore.

Fonte:Cell Reports

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