(Mele-Immagine Credit Public Domain).
Le mele sono ricche di fibra alimentare che regola il passaggio del glucosio dall’intestino al sangue e aiuta a mantenere sotto controllo il livello di glicemia. Sono costituite per l’84-88% da acqua e contribuiscono all’approvvigionamento giornaliero di acqua dell’organismo. Contengono una buona percentuale di vitamina C che, trasportando l’ossigeno favorisce la respirazione cellulare. Applicare il succo, la buccia e la polpa di mele sulla pelle produce un effetto tonificante grazie al beta-carotene, agli acidi fosforici e benzoici che contiene. Le mele contengono inoltre quercitina, un bioflavonoide con potere antiossidante che protegge i polmoni.
Ma c’è un altro beneficio importante derivato dalle mele: il consumo di mele favorisce anche la funzione cerebrale. I composti naturali presenti nelle mele e in altri frutti possono aiutare a stimolare la produzione di nuove cellule cerebrali che hanno implicazioni per l’apprendimento e la memoria, secondo un nuovo studio sui topi pubblicato su Stem Cell Reports.
Le sostanze chimiche presenti nelle piante, i cosiddetti fitonutrienti, come il resveratrolo nell’uva rossa o l’epigallo-catechina-3-gallato (EGCG) nel tè verde, possono avere effetti positivi su diverse parti del corpo compreso il cervello. I ricercatori Tara Louise Walker, Università del Queensland, Brisbane, Australia e Gerd Kempermann, Centro tedesco per le malattie neurodegenerative, Dresda, Germania e colleghi, hanno scoperto che alte concentrazioni di fitonutrienti dalle mele stimolano la generazione di nuovi neuroni, un processo chiamato neurogenesi.
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Lo studio ha mostrato che le cellule staminali coltivate in laboratorio dal cervello di topo adulto hanno generato più neuroni e sono state protette dalla morte cellulare quando alle colture sono stati aggiunti quercetina o acido diidrossibebzoico (DHBA), fitonutrienti comunemente presenti nelle mele. Successivi test sui topi hanno dimostrato che in strutture distinte del cervello adulto associate all’apprendimento e alla memoria, le cellule staminali si sono moltiplicate e hanno generato più neuroni quando ai topi sono state somministrate alte dosi di quercetina o DHBA. Gli effetti sulla neurogenesi erano paragonabili agli effetti osservati dopo l’esercizio fisico, uno stimolo noto per la neurogenesi.
Questo studio suggerisce che i composti naturali nella frutta, come la quercetina, il DHBA e potenzialmente altri, possono agire in sinergia per promuovere la neurogenesi e la funzione cerebrale quando somministrati in alte concentrazioni.
Saranno necessari studi futuri per determinare se questi e altri fitonutrienti possono migliorare l’apprendimento e la funzione cognitiva nei modelli animali e negli esseri umani.
Fonte:Cell