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“I pazienti seguiti da chirurghi tecnicamente più qualificati, come valutato dalla revisione del video operativo, hanno una migliore sopravvivenza a lungo termine dopo l’intervento chirurgico per il trattamento del cancro al colon”, riporta un nuovo studio della Northwestern Medicine.
Lo studio ha rilevato che i pazienti il cui intervento chirurgico è stato eseguito da un chirurgo altamente qualificato avevano un rischio inferiore del 70% di morire in cinque anni rispetto ai pazienti di un chirurgo meno qualificato.
“Questo è abbastanza strabiliante”, ha detto l’autore principale dello studio, il Dottor Karl Bilimoria, Professore di chirurgia presso la Northwestern University Feinberg School of Medicine e oncologo chirurgico della Northwestern Medicine. “L’effetto a lungo termine è enorme”.
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Il documento sarà pubblicato il 30 ottobre su JAMA Oncology e presentato virtualmente alla riunione annuale della Commissione sul cancro.
Sebbene l’importanza dell’abilità chirurgica sia stata a lungo presunta, questo è il primo studio, a conoscenza degli autori, a dimostrare che l’abilità di un chirurgo è importante per i risultati a lungo termine tra i pazienti sottoposti a intervento chirurgico per il trattamento del cancro.
“Può sembrare ovvio in qualche modo, ma non ci siamo resi conto dell’entità dell’effetto”, ha detto Bilimoria. In uno studio precedente condotto dal team, c’erano il 25% in meno di complicanze a breve termine quando un chirurgo altamente qualificato ha eseguito l’operazione di cancro al colon.
Il cancro al colon è uno dei tumori più comuni, con oltre 100.000 nuovi casi diagnosticati ogni anno negli Stati Uniti. In molti casi, la chirurgia è il trattamento principale.
Bilimoria è anche Direttore del Surgical Outcomes and Quality Improvement Center della Northwestern e membro del Robert H. Lurie Comprehensive Cancer Center della Northwestern University.
“Una possibile ragione per la differenza è che un chirurgo esperto potrebbe essere più propenso a rimuovere anche i linfonodi nel cancro al colon”, ha detto il primo autore dello studio, il Dottor Brian Brajcich, chirurgico e ricercatore della Northwestern.
“Un chirurgo meno esperto potrebbe non rimuovere il maggior numero di linfonodi, lasciando potenzialmente il cancro nel corpo”, ha detto Brajcich. “I pazienti che trarrebbero beneficio dalla chemioterapia dopo l’intervento chirurgico non la riceveranno se non sappiamo che il cancro si è diffuso al linfonodo”.
Come trovi un chirurgo oncologico altamente qualificato?
“Come trovi un chirurgo oncologico altamente qualificato? Chiedete il numero di procedure simili che ha eseguito“, ha detto Bilimoria.” L’esperienza con la procedura è un buon indicatore di abilità”, ha detto Bilimoria. “Chirurghi generali, chirurghi del colon-retto e oncologi chirurgici fanno tutti interventi di chirurgia del cancro del colon e ci possono essere eccellenti chirurghi del cancro in ciascuno di questi campi”.
Nello studio, l’abilità tecnica di un chirurgo è stata valutata in base alla revisione di filmati video della chirurgia del colon da parte di altri chirurghi, inclusi colleghi e revisori esperti. Sono stati quindi confrontati i risultati dei pazienti trattati da chirurghi con punteggi di abilità superiori e inferiori.
Il miglioramento dei risultati dopo l’intervento chirurgico, in particolare la chirurgia del cancro, dovrebbe includere sforzi mirati all’abilità tecnica dei chirurghi. Approcci completi per aiutare i chirurghi a migliorare le loro capacità tecniche potrebbero includere coaching chirurgico e la capacità di rivedere e discutere filmati video chirurgici con colleghi ed esperti nel campo.
Sono necessarie ulteriori ricerche per determinare se gli sforzi per migliorare le abilità chirurgiche portano a migliori capacità tecniche e risultati per i pazienti. Inoltre, i metodi effettivi per migliorare le capacità chirurgiche devono essere avanzati e studiati per determinare se sono efficaci nel migliorare i risultati dei pazienti.
Bilimoria ha riconosciuto il limite della piccola dimensione dello studio, ma ha detto: “Anche in questo studio, nonostante le dimensioni, vediamo un grande impatto”.
Fonte: Medicalxpress
