Piccolo dispositivo cerebrale aiuta i pazienti con grave paralisi e SLA
Immagine: il dispositivo nella foto, Stentrode ™, è stato impiantato con successo in due pazienti, entrambi affetti da grave paralisi dovuta a una malattia dei motoneuroni, consentendo loro di portare a termine con successo le attività quotidiane come il banking online, lo shopping e gli SMS. Credito: i ricercatori.
Un minuscolo impianto neurale chiamato Stentrode, consente alle persone con paralisi degli arti superiori o affetti da SLA, di recuperare la funzione motoria. Il dispositivo ripristina in modalità wireless la trasmissione degli impulsi cerebrali.
Un piccolo dispositivo delle dimensioni di una piccola graffetta ha dimostrato di aiutare i pazienti con paralisi degli arti superiori a inviare messaggi di testo, e-mail e persino a fare acquisti online nella prima sperimentazione umana.
Il dispositivo, Stentrode ™ , è stato impiantato con successo in due pazienti, entrambi affetti da grave paralisi dovuta a malattia dei motoneuroni (MND) – nota anche come sclerosi laterale amiotrofica (SLA) – e nessuno dei due aveva la capacità di muovere gli arti superiori.
I risultati, pubblicati sul Journal of NeuroInterventional Surgery, hanno rilevato che Stentrode ™ è in grado di ripristinare in modalità wireless la trasmissione degli impulsi cerebrali fuori dal corpo. Ciò ha consentito ai pazienti di completare con successo attività quotidiane come operazioni bancarie on line, acquisti e messaggi di testo, che in precedenza non erano in grado di esercitare.
Il Professor Peter Mitchell del Royal Melbourne Hospital, Direttore del servizio di neurointervento e ricercatore principale dello studio, ha affermato che i risultati sono promettenti e dimostrano che il dispositivo può essere impiantato e utilizzato in modo sicuro nei pazienti.
“Questa è la prima volta che viene eseguita un’operazione di questo tipo, quindi non potevamo garantire che non ci fossero problemi, ma in entrambi i casi l’intervento è andato meglio di quanto speravamo”, ha detto il Professor Mitchell.
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