HomeSaluteOcchiIl consumo eccessivo di carboidrati potrebbe essere un fattore di rischio per...

Il consumo eccessivo di carboidrati potrebbe essere un fattore di rischio per la perdita della visione centrale

Il consumo superiore alla media di quantità di carboidrati che causano aumento e caduta  rapida di  livelli di zucchero nel sangue, potrebbe essere un fattore di rischio per la perdita della visione centrale con l’invecchiamento.

Lo studio è stato condotto da Chung-Jung Chiu con Allen Taylor presso il Centro di Nutrizione Jean Mayer USDA. I ricercatori hanno analizzato la dieta ed i dati di più di 4.000 uomini e donne di età compresa tra 55-80 che hanno  partecipato al Age-Related Eye Disease Study, o AREDS.

Le diete ad alto contenuto di carboidrati che vengono digeriti e assorbiti rapidamente, con un conseguente rapido aumento dei livelli di zucchero nel sangue, sono considerati ad alto indice glicemico dieta. Esempi di tali “veloci” carbo alimenti sono pane bianco, riso, patate e pasta, ma anche zuccheri e sciroppi di mais. I carboidrati che portano ad un aumento più graduale  dei livelli di zucchero nel sangue sono invece  a basso indice glicemico. Tali “lenti” carbo alimenti  comprendono la versione  integrali di pane, riso e pasta.

La perdita della visione  centrale è uno dei primi segni degenerazione maculare (AMD), una malattia che è una delle principali cause di cecità tra gli anziani.

Il consumo di una dieta ricca di carboidrati veloci è anche sospettato di essere coinvolto nella perdita della vista che si verifica a volte nelle persone con diabete. I ricercatori ipotizzano che il tipo di danni al tessuto oculare prodotta dagli zuccheri veloci potrebbe essere simile a AMD e retinopatia diabetica.

Al momento, non esiste una cura efficace per AMD e  trovare fattori di rischio modificabili è molto  importante. Raccomandare alimenti a  zuccheri lenti come strategia preventiva per AMD, e la sostituzione di carboidrati veloci con cereali integrali, potrebbe presto rivelarsi un intervento precoce  per rallentarne la  progressione.

Gli scienziati supportati dalla Agricultural Research Service (ARS)  hanno  riportato i risultati dello studio sulla rivista  American Journal of Clinical Nutrition.

 

 

Newsletter

Tutti i contenuti di medimagazine ogni giorno sulla tua mail

Articoli correlati

In primo piano