Circa 1 persona su 5 con COVID-19 è infettata anche da altri virus respiratori, secondo un’analisi preliminare condotta da Ian Brown, MD, Professore associato di medicina di emergenza presso la Stanford School of Medicine.
Inoltre, dall’analisi è emerso che circa 1 persona su 10 che presenta sintomi di malattia respiratoria, diagnosticata da un comune virus respiratorio, è successivamente co-infettata dal virus SARS-CoV-2.
I risultati di questo studio contestano l’assunto secondo il quale è improbabile che le persone che hanno un altro tipo di malattia respiratoria virale, vengano infettate dal SARS-CoV-2.
“Attualmente, se un paziente risulta positivo a un diverso virus respiratorio, riteniamo che non possa essere positivo a COVID-19″, ha detto Nigam Shah, MBBS, Ph.D., Professore associato di medicina e di scienze biomediche. “Tuttavia, dati i tassi di coinfezione osservati in questo campione, si tratta di un’ipotesi errata.
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Sono necessari test precisi e rapidi per SARS-CoV-2, il virus che causa COVID-19, per identificare le persone che sono infettate dal virus e rallentare la diffusione della malattia. Comprendere la probabilità di coinfezione è un passo importante in questo processo.
Brown e i suoi colleghi hanno analizzato 562 persone recentemente sottoposte a test per COVID-19 presso il dipartimento di emergenza Marc and Laura Andreessen di Stanford Health Care. Quarantanove di queste persone sono risultate positive all’infezione da SARS-CoV-2. Delle 562 persone, 517 sono state anche testate per la presenza di altri comuni virus respiratori, come influenza A e B, virus respiratorio sinciziale, rinovirus, adenovirus e diversi tipi di polmonite. Centoventisette hanno mostrato un risultato positivo per uno di questi altri virus respiratori. Delle persone testate sia per la SARS-CoV-2 che per altri virus respiratori, undici persone – o circa il 22% dei 49 casi confermati di COVID-19 e l’8,7% delle 127 persone con altri virus respiratori – sono risultate coinfettate da entrambi i tipi di virus.
I ricercatori hanno condiviso le loro scoperte il 18 marzo su Medium.com, una piattaforma di pubblicazione online, su richiesta del Dipartimento della Sanità Pubblica della California.
Fonte: Medicalxpress