La società italiana di anestesia, analgesia, rianimazione e terapia intensiva (Siaarti) ha pubblicato un documento dal titolo: “Raccomandazioni di etica clinica per l’ammissione a trattamenti intensivi e per la loro sospensione, in condizioni eccezionali di squilibrio tra necessità e risorse disponibili”, in tutto 15 raccomandazioni, “per offrire un supporto professionale e scientifico autorevole a chi è costretto dagli eventi quotidiani a prendere decisioni a volte difficili e dolorose”.
A causa dell’attuale pandemia del virus SARS CoV.2 e della previsione di un aumento dei casi di insufficienza respiratoria acuta con necessità di ricovero in Terapia Intensiva e il rischio di uno squilibrio tra le necessità e la disponibilità effettiva di risorse intensive, potrebbe “rendersi necessario porre un limite all’ingresso nelle unità di Terapia Intensiva”.
Le Raccomandazioni sottolineano che l’applicazione di criteri di razionamento “è giustificabile soltanto dopo che da parte di tutti i soggetti coinvolti sono stati compiuti tutti gli sforzi possibili per aumentare la disponibilità di risorse erogabili e dopo che è stata valutata ogni possibilità di trasferimento dei pazienti verso centri di cura con maggiore disponibilità di risorse”.
“Le Raccomandazioni”, spiega la Siaarti, “sono frutto di un lavoro collegiale che valuta la normativa nazionale, le esperienze e i riferimenti scientifici, clinici e assistenziali nazionali e internazionali, profondamente intrecciati con le riflessioni dell’etica in situazioni emergenziali”.
“Siamo consapevoli – scrivono ancora gli autori del documento, “che affrontare questo tema può essere moralmente ed emotivamente difficile” e che “come Società Scientifica avremmo potuto affidare tutto al buon senso, alla sensibilità e all’esperienza del singolo AR, oppure tentare, come abbiamo scelto di fare, di illuminarne il processo decisionale con questo piccolo supporto che potrebbe contribuire a ridurne l’ansia, lo stress e soprattutto il senso di solitudine…”.
Fonte: Siaarti