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Un team di ricercatori affiliati a più istituzioni in Italia ha scoperto che somministrare ai topi malati di cancro alte dosi di vitamina C (acido ascorbico) ha migliorato l’immunoterapia, con conseguente rallentamento o arresto della crescita tumorale.
Nel loro articolo pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine, i ricercatori descrivono i loro studi sulla vitamina C e su come potrebbe essere usata per curare i malati di cancro.
Già negli anni ’70, i ricercatori sospettavano che l’assunzione di dosi elevate di vitamina C potesse aiutare i malati di cancro a ridurre la crescita tumorale, ma gli studi successivi non sono riusciti a trovare alcun beneficio da questo approccio e i ricercatori hanno perso interesse per la ricerca. Negli ultimi anni, l’interesse nell’uso della vitamina C per curare i malati di cancro è rimbalzato dopo che gli studi hanno scoperto che i precedenti ricercatori avevano somministrato la vitamina C ai pazienti per via orale. L’intestino non assorbe elevate quantità di vitamina C, il che significa che i pazienti precedenti non avevano ricevuto concentrazioni in dosi sufficientemente elevate da avere un impatto. In questo nuovo sforzo, i ricercatori hanno iniettato la vitamina C direttamente nelle vene dei topi testati come parte di un regime di immunoterapia e quindi hanno monitorato la crescita del tumore.
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I ricercatori hanno scoperto che l’aggiunta di alte dosi di vitamina C senza immunoterapia ha comportato un ritardo nella crescita tumorale nei topi testati. Quando la vitamina C è stata somministrata come parte di un regime di immunoterapia ai topi, i ricercatori hanno scoperto che rallentava o fermava la crescita di tumori del colon-retto, del pancreas, della mammella e il melanoma. La vitamina C ha ottenuto questo successo contro il cancro fornendo supporto alle cellule T. I ricercatori hanno anche scoperto che la vitamina C ha aumentato l’efficacia degli anticorpi checkpoint PD-1 e CTLA-4 e hanno scoperto che in alcuni casi, l’aggiunta di vitamina C al regime di immunoterapia ha comportato la scomparsa completa di alcuni tumori e del carcinoma mammario.
I ricercatori osservano che il principale ostacolo per l’uso della vitamina C per curare i pazienti affetti da cancro è la possibilità di effetti collaterali. Fanno notare che hanno somministrato ai topi la quantità di vitamina C contenuta in una singola arancia, ogni giorno per diversi giorni. Tradurre questa quantità nell’uomo significherebbe somministrargli l’equivalente di 2000 arance ogni giorno per un periodo di tempo.