Un gruppo guidato da un ricercatore affiliato all’Istituto di Chimica São Carlos dell’Università di San Paolo (IQSC-USP) in Brasile, ha sviluppato un nuovo composto al palladio che agisce contro le cellule tumorali ovariche senza intaccare i tessuti sani.
Il palladio è un metallo bianco argenteo appartenente allo stesso gruppo del platino. La molecola agisce in modo più selettivo e potente in vitro rispetto al cisplatino, un farmaco chemioterapico a base di platino che viene utilizzato per trattare diversi tipi di cancro (come il cancro al testicolo, alla vescica e un tumore della testa e del collo). Questo nuovo composto ha anche il vantaggio di essere efficace contro i tumori ovarici resistenti al cisplatino.
Lo studio è stato pubblicato dalla rivista Dalton Transactions e si è guadagnato la copertina della rivista.
La ricerca è stata sostenuta dalla Fondazione di ricerca di San Paolo – FAPESP.
Il cisplatino è un farmaco chemio altamente efficace per questo tipo di tumore, che in genere è molto aggressivo e deve essere combattuto rapidamente. Tuttavia, può avere gravi effetti collaterali, soprattutto su reni, sistema nervoso e udito. Questo perché la molecola non è molto selettiva, quindi influenza anche le cellule sane.
Victor Marcelo Deflon, Professore all’IQSC-USP è ricercatore principale del progetto realizzato durante il periodo di dottorando di Carolina Gonçalves Oliveira, attualmente Professore presso l’Istituto di chimica dell’Università Federale di Uberlândia (IQ-UFU).
Come hanno spiegato i ricercatori, i composti a base di palladio vengono rapidamente metabolizzati nell’uomo e questo impedisce la loro penetrazione nelle cellule tumorali e di raggiungere il loro obiettivo molecolare. Pertanto, per rendere possibile il loro uso nel trattamento del cancro, è stato necessario sviluppare molecole in grado di formare specie di palladio più stabili.
Il gruppo di ricerca ha prodotto diversi complessi a base di platino e palladio. Dopo aver testato le varie combinazioni, gli scienziati hanno identificato due composti che contenevano tiosemicarbazoni, una classe di ligandi che promuovono la stabilizzazione. Le strutture chimiche dei composti erano state caratterizzate dalla diffrazione di raggi X, una tecnica in cui i raggi X diretti verso un campione producono un modello di diffrazione che viene utilizzato per analizzare la struttura del materiale.
Effetto sul nucleo cellulare