Il Consiglio dei ministri ha varato la legge di stabilità 2013. Tra le norme un’ulteriore stretta alla sanità. I dettagli non sono ancora chiari, anche perché fino al termine del Consiglio si era parlato di 1,5 miliardi di tagli (come riporta anche la bozza del provvedimento entrato in Cdm) mentre in conferenza stampa il ministro dell’Economia Grilli ha invece precisato che “i tagli relativi al capitolo sanità ammontano a un miliardo di euro a regime”. Le ulteriori indiscrezioni parlano di una decurtazione del Fondo sanitario di 600 milioni nel 2013 che saliranno a 1 miliardo di euro nel 2014, confermando quindi quanto anticipato dal ministro dell’Economia.
Pochi dubbi, invece, sul come arrivare a questa nuova riduzione del fondo sanitario dopo quella della prima ondata di spending review.
Ancora una volta la via scelta dal Governo è quella della riduzione delle poste d’acquisto di beni e servizi, attraverso due mosse: l’innalzamento al 10% della riduzione degli oneri per i vecchi appalti e l’abbassamento del tetto di spesa per i dispositivi medici. Su quest’ultima misura tuttavia, al momento non è ancora chiara l’entità del ridimensionamento. Sempre secondo le ultime indiscrezioni per il 2013 il tetto dovrebbe scendere al 4,5% (oggi è fissato dalla spending review al 4,9% della spesa sanitaria) e dovrebbe poi ulteriormente abbassarsi intorno al 4% nel 2014, confermando quanto previsto dall spending di agosto.
Nel comunicato del Governo si precisano in ogni caso i dati di partenza di questa nuova operazione di revisione della spesa, sottolineando che “Le nuove misure di razionalizzazione della spesa pubblica si basano su un censimento di spesa “aggredibile” pari a circa 50 miliardi: 11 miliardi per l’acquisto di farmaci, 7 miliardi per i dispositivi medici e 32 miliardi di acquisti per gli investimenti. L’importo censito nelle due fasi della spending è di 110 miliardi, circa il 65% della spesa pubblica per l’acquisto di beni e servizi”.