Una nuova scoperta fornisce indizi su come si sviluppano condizioni potenzialmente letali come l’ipertensione e alla fine può portare a trattamenti più efficaci.
Un team di ricercatori della Macquarie University ha trovato un legame mancante cruciale tra le parti del cervello che controllano la respirazione e quelle che controllano il sistema cardiovascolare.
La scoperta, pubblicata sul Journal of Neuroscience, è significativa perché individua la posizione in cui si verificano le interazioni tra questi sistemi neuronali critici.
I ricercatori hanno anche trovato prove del fatto che lo stesso gruppo di cellule svolge un ruolo chiave nel coordinare la deglutizione, suggerendo che un singolo gruppo di cellule coordina molteplici funzioni che sono fondamentali per il supporto vitale.
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“Questo studio risponde a una domanda che ha sconcertato i ricercatori dagli anni ’30”, ha affermato il Professore associato Simon McMullan del Dipartimento di Scienze biomediche dell’Università di Macquarie.
“I nostri esperimenti mostrano che i neuroni all’interno di una regione di diametro inferiore a un millimetro svolgono un ruolo chiave nel comunicare l’attività respiratoria a due principali sistemi fisiologici; i muscoli che mantengono libere le vie aeree e il sistema circolatorio”.
I risultati sfidano la visione tradizionale secondo cui i circuiti cerebrali sono funzionalmente statici e supportano invece un nuovo entusiasmante concetto che enfatizza la capacità del cervello di riconfigurarsi per adattarsi ai bisogni immediati del corpo.
“Il coinvolgimento di questo gruppo di cellule nel coordinare entrambi i modelli di respirazione e deglutizione con gli stessi risultati è davvero significativo – suggerisce che questi neuroni multi-tasking svolgono un ruolo dinamico nel selezionare quale modello di attività è nel migliore interesse dell’individuo nel reale tempo “, ha detto la Professoressa Jacqueline Phillips, del dipartimento di scienze biomediche dell’Università di Macquarie, che ha co-condotto lo studio.
I ricercatori sperano che le loro scoperte porteranno allo sviluppo di nuovi obiettivi per il trattamento dell’ipertensione farmacoresistente, un importante fattore di morbilità cardiovascolare e morte in tutto il mondo.
Fonte, The Journal of Neuroscience