HomeSaluteL' aspirina riduce il rischio di morte per cancro del tratto biliare

L’ aspirina riduce il rischio di morte per cancro del tratto biliare

Uno studio pubblicato su JAMA Oncology ha rivelato che l’aspirina potrebbe ridurre la mortalità per cancro del tratto biliare. I tumori delle vie biliari sono piuttosto rari con un’ incidenza di circa 2 per 100 mila persone ed hanno una prognosi non favorevole; a 5 anni dalla diagnosi infatti, il tasso di sopravvivenza è del 5-15% e in media i pazienti sopravvivono per pochi mesi poichè circa il 60-70% di questi tumori viene diagnosticato in fase avanzata perché asintomatici.

L’ uso dell’aspirina nel trattamento dei tumori è legato al fatto che l’inibizione della ciclo-ossigenasi è in grado di rallentare la crescita tumorale, mentre l’anti-aggregazione piastrinica potrebbe ostacolare la diffusione metastatica del tumore per via ematogena.

Tra i 2.934 pazienti con tumori delle vie biliari inclusi nello studio, il 23% aveva un tumore della colecisti, il 53% un colangiocarcinoma, l’8% un ampulloma, il 16% lesioni miste. Nel corso dello studio sono stati registrati 2.415 decessi (pari all’82% del campione).
La sopravvivenza media registrata è stata 5,8 mesi.
L’uso di aspirina è risultato associato ad una riduzione del rischio di mortalità del 27% nei pazienti con tumore della colecisti. I pazienti affetti da colangiocarcinoma in terapia con aspirina avevano un rischio di mortalità ridotto del 29%; quelli con ampulloma, se in terapia con aspirina, presentavano una mortalità ridotta del 56%.
 
I ricercatori hanno dimostrato che l’assunzione di aspirina dopo la diagnosi di cancro del tratto biliare, riduce la mortalità. L’ attivazione piastrinica protegge le cellule tumorali dall’eliminazione, facilita la crescita delle cellule tumorali metastatiche e consente alle cellule tumorali di diffondere attraverso il torrente sanguigno. Di conseguenza, l’aspirina può rallentare la diffusione metastatica delle cellule tumorali, inibire l’aggregazione piastrinica e migliorare la sopravvivenza nei tumori delle vie biliari.
Fonte, JAMA

 

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