Immagine, Cancer cell Illustration. Image Credit: Jovan Vitanovski / Shutterstock.
Un nuovo studio dimostra che il target di una specifica proteina trovata nel carcinoma ovarico sierosi di alto grado (HGSC) potrebbe aiutare a contenere questi tumori.
HGSC è la forma più comune e mortale di cancro ovarico epiteliale che è di per sé il cancro più mortale del tratto riproduttivo femminile. Quando HGSC si diffonde all’esterno delle ovaie, all’interno della cavità peritoneale, forma sfere staccate chiamate sferoidi, che possono apparire e agire in modo diverso dalle cellule aderenti del tumore primario.
Lo studio è stato pubblicato nell’attuale numero della rivista Molecular Cancer Research.
Il 70% di HGSC che recidiva nonostante il trattamento, diventa resistente alla chemioterapia, il che rende la nuova scoperta una vera e propria svolta nel trattamento di questo tumore.
La vita a livello cellulare e di organismo, dipende da migliaia di processi vitali che forniscono e degradano una gamma di sostanze chimiche necessarie per il corretto funzionamento delle cellule e dei tessuti. Questi processi insieme interdipendenti costituiscono il metabolismo del corpo.
“Tuttavia”, come spiega la ricercatrice Erika Dahl, “Un segno distintivo delle cellule tumorali è che i loro processi metabolici sono spesso diversi da quelli delle cellule normali e sane”.
“Grazie alla riprogrammazione metabolica”, dice l’autrice dello studio Katherine Aird, ” le cellule tumorali possono crescere per sempre senza stimoli”.
La buona notizia della proteina appena scoperta è che può essere inibita, inattivando in tal modo, i processi cellulari all’interno delle cellule tumorali ovariche per passare da un ciclo cellulare costitutivamente proliferativo a uno che porta alla senescenza. Il ruolo chiave della proteina è stato identificato in esperimenti su coltura cellulare da parte dei ricercatori del Penn State College of Medicine.
L’attuale studio si è incentrato sulle differenze tra il metabolismo delle cellule tumorali ovariche e il metabolismo delle cellule di una normale tuba di Falloppio.
Vedi anche, Nuove opzioni di trattamento per il carcinoma ovarico.
Il percorso utilizzato per raggiungere questo obiettivo è la spettrometria quantitativa, che ha aiutato i ricercatori ad analizzare i metaboliti prodotti da vari percorsi cellulari nei due tipi di tessuto. Tra le differenze, è stato rivelato che le cellule cancerose utilizzavano il glucosio, una forma di zucchero, attraverso il ciclo energetico chiave chiamato ciclo dell’acido citrico, molto più spesso, contro l’uso più comune di una via che richiede ossigeno chiamata glicolisi aerobica. Ciò spiega la presenza di un alto livello di attività dell’acido citrico in tutte le cellule tumorali ovariche sierose di alto grado.