HomeSaluteCervello e sistema nervosoMalattie neurodegenerative: nuova classe di farmaci blocca la morte delle cellule nervose

Malattie neurodegenerative: nuova classe di farmaci blocca la morte delle cellule nervose

Le malattie che progressivamente distruggono le cellule nervose del cervello e del midollo spinale, come il Morbo di Parkinson (PD) e la Sclerosi Laterale Amiotrofica (SLA), sono condizioni devastanti senza cure. Ora, una squadra di ricercatori dell’University of Iowa Health Care e dell’Università del Texas, ha identificato una classe di piccole molecole chiamate P7C3 che bloccano la morte cellulare in modelli animali affetti da malattie neurodegenerative. P7C3 potrebbe essere un punto di partenza per lo sviluppo di farmaci utili al trattamento di pazienti affetti da queste malattie. I risultati della ricerca sono riportati in due studi pubblicati in anticipo il 1 ottobre 2012 nell’ edizione PNA. Circa 6 anni fa, Andrew Pieper dell’ University Southwestern Medical Center in Texas ed i suoi colleghi, hanno sottoposto animali di laboratorio a migliaia di composti in cerca di piccole molecole farmacologiche in grado di aumentare la produzione di neuroni in una regione del cervello chiamata ippocampo. Hanno trovato un composto che sembrava avere particolare successo e lo hanno chiamato P7C3. ” Eravamo interessati all’ippocampo perchè nuovi neuroni nascono in questa regione ogni giorno. Ma questa neurogenesi viene spenta da alcune malattie e normalmente dall’invecchiamento” spiega Pieper. Quando i ricercatori hanno esaminato più da vicino P7C3 , hanno scoperto che funzionava  per proteggere i neuroni nuovi dalla morte cellulare. Tale constatazione ha indotto i ricercatori a chiedersi se P7C3 potevano proteggere anche i neuroni maturi già esistenti in altre regioni del sistema nervoso, dalla morte che avviene nelle malattie neurodegenerative. Utilizzando vermi C elegans affetti da Parkinson e modelli murini affetti da Sla, il team di ricerca ha dimostrato che P7C3 ed un relativo composto più attivo P7C3A20, di fatto protegge i neuroni che normalmente vengono distrutti da queste malattie. I loro studi hanno anche dimostrato che la protezione dei neuroni si correla ad un miglioramento di alcuni sintomi delle malattie quali la normale evoluzione nei vermi C elegans affetti da Parkinson e il coordinamento e la forza nei topi affetti da SLA. Il team ha programmato di continuare a perfezionare la struttura molecolare di P7C3, per migliorare la sua capacità neuroprotettiva, eliminando potenziali effetti collaterali. “la nostra speranza” afferma Pieper” ” è che questo lavoro possa costituire la base per la progettazione di un farmaco neuroprotettivo che in futuro possa aiutare i pazienti affetti da malattie neurodegenerative”.

 

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