I ricercatori hanno proposto uno studio unico sugli esseri umani per ridurre l’insorgenza precoce dell’aterosclerosi, l’accumulo della placca nelle arterie che può portare a infarti e ictus.
Lo studio, pubblicato il 4 ottobre sul Journal of American Heart Association, esamina una serie di ricerche precedenti e propone una nuova sperimentazione clinica per ridurre l’apolipoproteina B, chiamata anche lipoproteina apo B, negli adulti giovani e di mezza età. Negli ultimi decenni, la ricerca ha indicato questo gruppo di proteine del sangue, che include LDL o “colesterolo cattivo“, come il principale responsabile dello sviluppo dell’aterosclerosi.
“Ridurre i livelli di queste proteine potrebbe avere un grande impatto sul trattamento dell’aterosclerosi”, ha detto l’autrice dello studio, la Dott.ssa Jennifer Robinson, Professore di epidemiologia e Direttore del Prevention Intervention Center presso l’Università dell’Iowa. “Se quest strategia funziona, è possibile ridurre l’incidenza di infarti e ictus all’interno di una generazione, perché non si può avere un infarto o ictus a meno che non si abbia aterosclerosi“.
La strategia proposta, CURing Early ATHEROsclerosis o CURE ATHERO, indica se l’aterosclerosi negli adulti ad alto rischio tra i 25 ed i 55 anni può essere invertita usando statine e inibitori di PCSK9 nel corso di tre anni.
“L’idea è di abbassare il colesterolo per un breve periodo di tempo, lasciare che tutto l’accumulo precoce di colesterolo si dissolva e lasciare che le arterie guariscano“, ha detto la Prof.ssa Robinson, aggiungendo che questo approccio ha funzionato bene negli studi sugli animali.
Le lipoproteine sono particelle minuscole e complesse che trasportano il grasso e il colesterolo attraverso il sangue. “Ci sono molti diversi tipi di lipoproteine, ma quelle che hanno l’apolipoproteina B sono quelle che causano l’aterosclerosi“, ha spiegato il Dott. John Wilkins, cardiologo e assistente alla Northwestern University Feinberg School of Medicine.
Wilkins ha definito la proposta come una “idea molto convincente” che potrebbe mostrare che gli anziani possono evitare infarti e ictus assicurandosi di avere bassi livelli di LDL e apo B nelle prime fasi della loro vita.
( Vedi anche:Terapia non invasiva può invertire l’aterosclerosi).
“Sappiamo che le persone che hanno bassi livelli di colesterolo LDL per ragioni genetiche hanno un rischio molto basso di avere eventi cardiovascolari, quindi se possiamo replicare uno di questi stati genetici e ottenere il colesterolo LDL delle persone molto basso all’inizio dell’età adulta, forse queste persone non avranno complicazioni a valle come infarto e ictus “, ha aggiunto Wilkins.
” La strategia proposta dovrebbe affrontare alcune sfide, tra cui la riluttanza di giovani adulti apparentemente sani a prendere farmaci”, ha detto Wilkins. “Un altro possibile ostacolo è la lunghezza dello studio. L’aterosclerosi si sviluppa per decenni e sarà molto difficile collegare in modo conclusivo una strategia di trattamento nelle persone di 30 o 40 anni a una riduzione del rischio 20 o 30 anni dopo”.
“Ai medici non è attualmente consigliato di testare i livelli di apo B dei pazienti”, ha detto Robinson, “perché i test di colesterolo LDL di routine e altre misure già forniscono informazioni per valutare il rischio cardiovascolare”.
La ricercatrice spera che questa strategia proposta che abbassa i livelli di apo B nella prima fase di vita, possa aiuterà le persone geneticamente predisposte ad avere il colesterolo alto, così come quelli con problemi di salute causati da una cattiva alimentazione, obesità e mancanza di esercizio.
Una sperimentazione clinica potrebbe aprire la strada a una nuova generazione di terapie per combattere infarti e ictus.
Fonte: Medicalxpress