Uno studio di 10 anni, condotto dagli scienziati dell’Università di Manchester su un nuovo composto chimico che è in grado di bloccare un componente chiave nella malattia infiammatoria, è stato completato con successo.
Lo studio segue la scoperta dello scorso anno dal Dr. David Brough e del suo team che l’acido mefenamico inverte la perdita di memoria e infiammazione del cervello in un modello di Alzheimer.
Nel nuovo studio il Dr. Brough e il collega Dr. Sally Freeman hanno sviluppato nuovi e più potenti inibitori dell’infiammazione.
( Vedi anche:Nuovo obiettivo farmacologico per la malattia infiammatoria).
Le nuove molecole inibiscono una parte specifica di una risposta infiammatoria chiamata ‘inflammasome‘ implicata nella malattia di Alzheimer, nella malattia cardiovascolare, nel cancro e in molte altre condizioni.
I risultati dello studio sono stati pubblicati oggi, 22 settembre 2017, nella rivista Cell Chemical Biology con i contributi degli studenti Alex Baldwin e Mike Daniels edel ricercatore postdoctoral Dr. Jack Rivers-Auty, oltrre ad una rete di altri collaboratori.
La ricerca segue i risultati clinici di CANTOS pubblicati di recente da ricercatori statunitensi, che hanno scoperto che ridurre l’infiammazione con un farmaco nelle persone che hanno avuto un attacco di cuore, riduce il rischio di ulteriori attacchi di cuore e di cancro.
Le nuove molecole scoperte dai dottori Brough e Freeman mirano allo stesso percorso.
Il team di Manchester ha utilizzato diversi metodi biologici e chimici per generare molecole nuove ed efficaci che ora possono essere ulteriormente sviluppate e testate.
L’infiammazione, che contribuisce a quasi tutte le malattie non-infettive note, è innescata da infezioni o lesioni rilevate dai recettori di riconoscimento del pattern (PRR) sulle cellule infiammatorie. I PRR solubili hanno ricevuto particolare attenzione a causa della loro capacità di formare complessi molecolari noti come inflammasomi, che facilitano il rilascio di citochine infiammatorie come l’interleuchina-1β (IL-1β), un aspetto importante della risposta infiammatoria.
Il Dr.Brough ha dichiarato: “La scoperta di questi nuovi composti è davvero eccitante e ci permetterà di comprendere ulteriormente l’infiammazione e altre malattie”.
“Le nostre nuove molecole hanno colpito specificamente un importante meccanismo infiammatorio che si verifica nella malattia”.
Il Dr. Sally Freeman ha dichiarato: “È un punto di partenza enorme per una nuova generazione di molecole che possono essere sviluppate per affrontare le malattie infiammatorie”.
Il Dr. Jack Rivers-Auty ha dichiarato: “Sta diventando evidente che l’infiammazione è direttamente coinvolta in molte malattie e questo è un passo interessante verso il target specifico di infiammazioni nocive “.
Fonte: Cell Chemical Biology