La malattia di Parkinson e le malattie prioniche sono molto diverse per quanto riguarda le origini e il corso. Tuttavia, un gruppo di ricerca di SISSA, guidato dal Professor Giuseppe Legname, ha scoperto un legame inaspettato e importante tra le due patologie.
Secondo lo studio, recentemente pubblicato nella rivista Scientific Reports, le due patologie sono legate dall’interazione complessa tra due proteine presenti nelle cellule nervose: la cosiddetta α-sinucleina nella sua forma aggregata e la prion proteina PrPC, la molecola responsabile, nella versione modificata, di gravi sindromi come la malattia di Creutzfeldt-Jakob.
( Vedi anche:Nuovo test può diagnosticare il Parkinson fino a 10 anni prima).
La presenza di depositi di α-sinuclein nelle cellule cerebrali è tipica delle malattie chiamate sinucleinopatie, che includono la malattia di Parkinson, caratterizzata da demenza con corpi di Lewy e atrofia multipla del sistema. Tuttavia, le modalità secondo cui questi aggregati si formano e si diffondono sono fino ad ora sconosciuti.
Questi ricercatori hanno scoperto che la α-sinucleina utilizza effettivamente l’azione della proteina prionica per diffondersi e depositarsi nel cervello. Questo sembra favorire la formazione di questi depositi e la loro diffusione tra le cellule cerebrali .
Inoltre, mentre l’attività della proteina prionica sembra sostenere lo sviluppo delle sinucleopatie, i depositi di α-sinucleina sembrano allentare il corso delle malattie prioniche.
Infatti, questa ricerca ha dimostrato che fibrille α-synuclein bloccano il deposito di prioni nelle cellule nervose, impedendo così la loro replicazione. Questo effetto sorprendente è corroborato da ulteriori prove già riscontrate nella patologia, infatti il corso della malattia è più lento nei pazienti affetti da malattie prioniche che presentano depositi di α-sinucleina nelle cellule nervose.
Fonte: Scientific Reports