HomeSaluteCervello e sistema nervosoNuovo farmaco limita la progressione della malattia di Parkinson

Nuovo farmaco limita la progressione della malattia di Parkinson

Immagine: un corpo Lewy intraneurale nella Substantia nigra nella malattia di Parkinson. Credito: Wikipedia

I ricercatori dell’Università di Binghamton hanno sviluppato un nuovo farmaco che può limitare la progressione della malattia di Parkinson.

I sintomi della malattia di Parkinson sono comunemente gestiti usando un agonista selettivo del recettore della dopamina. Questi farmaci sono utili nel primo stadio del Parkinson, ma tendono a perdere efficacia nelle fasi successive della malattia. Inoltre, i farmaci attualmente commercializzati non sembrano modificare la progressione della malattia.

( Vedi anche:Trovata la prima prova che il Parkinson è in parte una malattia autoimmune).

Un team di ricerca tra cui Chris Bishop, Prof. di psicologia dell’Università di Binghamton ed ex allievo di David Lindenbach, ha recentemente impiegato un modello preclinico della malattia di Parkinson per confrontare gli effetti del nuovo farmaco chiamato  D-512 sulla dopamina, con gli effetti del ropinirole.

I risultati dello studio hanno dimostrato che D-512 è più efficace del ropinirole nel trattamento dei sintomi della malattia di Parkinson.

“Un problema importante per i pazienti con malattia di Parkinson è la necessità di assumere farmaci multipli, più volte al giorno. Così siamo rimasti abbastanza sorpresi di scoprire che il nostro nuovo composto, D-512, era superiore al farmaco ampiamente usato ropinirole, in termini di sollievo dei sintomi e della durata dell’azione “, ha dichiarato Lidenbach.

I ricercatori hanno anche notato che D-512 ha meno effetti collaterali rispetto ai farmaci attuali. Quando i pazienti assumono farmaci contro il Parkinson, col tempo sviluppano movimenti ipercinetici che sono difficili da controllare, un disturbo chiamato discinesia.

“D-512 è unico perché non solo tratta i sintomi della malattia di Parkinson, ma la molecola stessa è un antiossidante”, ha dichiarato Lindenbach. “Questa proprietà antiossidante è importante perché una causa principale della malattia di Parkinson sembra essere eccessivo stress ossidativo”.

I ricercatori sono attualmente in una fase pre-clinica. I loro obiettivi sono due: capire come D-512 effettivamente fornisce protezione neurale e sollievo terapeutico, contemplando anche nella sperimentazione clinica diversi modelli di malattia di Parkinson.

L’ articolo,  “D-512, a novel dopamine D2 / D3 receptor agonist, demonstrates superior anti-parkinsonian efficacy over ropinirole in parkinsonian rats”, è stato pubblicato in The British Journal of Pharmacology.

Fonte: The British Journal of Pharmacology

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