La Cannabis è nota a tutti per il suo utilizzo ricreativo e come droga di abuso per i suoi effetti psicotropi, tuttavia negli ultimi anni ricerche e studi scientifici si sono intensificati per valutare e comprendere al meglio le sue potenzialità terapeutiche.
Con un documento dettagliato redatto a fine febbraio 2017 dalla Direzione generale dei Dispositivi Medici e dal Servizio Farmaceutico del Ministero della Salute si cerca di fare chiarezza sull’utilizzo della Cannabis Fm-2 per scopi terapeutici. Le proprietà terapeutiche della Cannabis sono riconosciute dal 2007 e la vendita in farmacia, dietro prescrizione medica, dal 2013. Accedere a questo medicinale è ancora, però, abbastanza difficile: pochi i medici che la prescrivono, poche le farmacie che la vendono, tante le regioni in cui l’acquisto è a carico del paziente.
Il genere Cannabis
La Cannabis è una pianta erbacea annuale dall’odore forte e aromatico. La pianta di Cannabis contiene oltre 400 sostanze chimiche, dette cannabinoidi, molte delle quali sono psicoattive e agiscono alterando i livelli di dopamina nel cervello. Il principale agente psicoattivo della Cannabis è il delta-9-tetraidrocannabinolo, più comunemente THC; altri principi non attivi sono : cannabinolo (CBN), cannabidiolo (CBD) e terpeni.
Sono distinte tre specie di Cannabis in base al contenuto di THC:
- Cannabis Sativa: Percentuale minima di THC
- Cannabis Indica: Maggiore percentuale di THC
- Cannabis Ruderalis: Contenuto di THC intermedio tra la Sativa e la Indica
Il THC è una sostanza psicotropa che agisce attraverso un sistema di recettori che modulano l’attività dei cannabinoidi endogeni. Tra i recettori per i cannabinoidi, sono stati identificati due sottotipi distinti in CB1 E CB2; in particolare i CB1 si trovano principalmente nel cervello, ma anche nel sistema nervoso centrale e i relativi organi. Il THC contenuto nella Cannabis si lega a questi recettori provocando effetti psicoattivi. I recettori CB2 si trovano soprattutto a livello periferico, incluso il sistema immunitario, il sistema gastrointestinale e i relativi organi.
Caratteristiche del THC
- Composto psicoattivo agonista parziale su recettori CB1 e CB2
- Stimola il rilascio di Dopamina
- Provoca euforia, rilassamento, percezione spazio-temporale alterata, alterazioni uditive, olfattive e visive, ansia, disorientamento, stanchezza
- A livello sistemico: azione antidolorifica, febbrifuga e tachicardica
- Attività antinfiammatoria, antianemica e antiossidante
- Riduce la pressione oculare
Caratteristiche CBD
- Composto non psicoattivo con bassa affinità per i recettori CB1 e CB2
- Modulatore del THC; ne attenua gli effetti collaterali e prolunga l ‘effetto terapeutico
- Attività antibiotica, antinfiammatoria, analgesica, antiepilettica ansiolitica, antidiabetica
E’ importante sapere che la trasformazione dei principi attivi avviene sottoponendo l’infiorescenza al riscaldamento ad una determinata temperatura per un determinato tempo così da ottenere i principi attivi (THC e CBD) a cui fanno riferimento i maggiori studi clinici ad oggi effettuati.
Cannabis a uso medico
Con Cannabis a uso medico s’intende la Cannabis che soddisfa gli standard qualitativi per l’uso del prodotto come farmaco. Viene quindi prodotta secondo normative farmaceutiche: ogni varietà presenta un profilo standardizzato di Ingredienti Farmaceutici Attivi (API) e livelli di inquinanti ( quali muffe, batteri,) sicuri per l’inalazione nei polmoni. Dal 2003 l’azienda Bedrocan produce 5 varietà di Cannabis per uso medico che vengono messe a disposizione da parte del Ministero della Salute dei Paesi Bassi.
Varietà ad uso medico
Le varietà importate attivamente in Italia dai grossisti sono bedrocan, bediol e bedrolite; A queste varietà importate si aggiunge la varietà prodotta nel nostro Paese. In Italia la Cannabis di Stato si produce a Firenze, nello stabilimento chimico farmaceutico militare ed è più propriamente denominata Cannabis Fm-2 dove Fm sta per farmaceutico militare e 2 indica il numero dei principali cannabinoidi contenuti, THC e CBD.
La Cannabis Fm-2 “ricorda” il Bediol Olandese:
- THC 5% – 8%
- CBD 7.5 % – 12%
La Cannabis Fm-2 è la prima sostanza a base di Cannabis prodotta in conformità alle direttive europee in maniera di medicinali (EU–GMP) su processo produttivo depositato e controllato, in una officina farmaceutica autorizzata dall’AIFA e la cui distribuzione è autorizzata dall’Organismo statale per la cannabis presso il Ministero della salute.
Le Farmacie Galeniche Italiane da gennaio 2017 possono realizzare preparazioni magistrali a base anche di Cannabis Fm-2, oltre che a base di quella olandese. Il Ministero della salute specifica che le preparazioni a base di Cannabis Fm-2 possono essere prescritte da qualsiasi medico abilitato e iscritto all’ordine professionale; la prescrizione è sempre individuale e personale e non può essere ceduta a terzi. I costi della terapia sono quasi sempre a carico del paziente, attualmente solo poche regioni riconoscono la possibilità di fornire gratuitamente la cannabis ad uso terapeutico.
Indicazioni terapeutiche
Le più importanti patologie che si possono trattare con la Cannabis sono:
- Terapia del dolore in caso di sclerosi multipla, lesione del midollo spinale
- Sintomi di nausea e vomito da chemioterapia, radioterapia o terapie per l’HIV
- Dolore cronico
- Stimolazione dell’appetito in pazienti anoressici, malati di tumore o con HIV
- Sindrome di Gilles de la Tourette ( può ridurre i movimenti del corpo o facciali)
- Glaucoma resistente
- Fibromialgia
Farmacocinetica e metodi di somministrazione
Nel decreto del 9 novembre 2015 il Ministero della Salute definisce la normativa sulla distribuzione e dispensazione della Cannabis e dei suoi derivati per uso terapeutico.
La posologia si riferisce al contenuto in mg di THC; indipendentemente dall’uso medico o ricreazionale, le proprietà farmacocinetiche della cannabis variano in funzione della dose assunta e della modalità di assunzione. In seguito all’assunzione orale di cannabis o di THC sintetico soltanto il 10-20% di THC entra nel sistema circolatorio a causa di un esteso metabolismo epatico e della limitata solubilità del THC in acqua (Grotenhermen, 2003; Huestis 2007). Dopo somministrazione orale, sono necessari dai 30 ai 90 minuti per l’inizio dell’effetto farmacologico, l’effetto massimo si ottiene entro le 2-4 ore dopo l’assunzione.
Nel caso dell’uso medico della Cannabis , la via di somministrazione e le dosi da utilizzare sono a discrezione del medico curante tenuto conto delle esigenze terapeutiche del paziente .
Il farmacista allestisce in farmacia, in osservanza delle Norme di Buona Preparazione (NBP), preparazioni magistrali a base di cannabis che comportino la ripartizione della sostanza attiva in dose e forma di medicamento, secondo la posologia e le modalità di assunzione indicate dal medico prescrittore.
Vie di somministrazione
- Somministrazione orale – DECOZIONE (cartine, buste filtro o capsule apribili)
- Somministrazione inalatoria – VAPORIZZAZIONE
- Somministrazione sublinguale – ESTRAZIONE con solventi (olio o alcool)
La via orale prevede la preparazione di una tisana da assumere una o più volte durante la giornata, comporta una comparsa degli effetti dopo 30-90 minuti raggiungendo il picco massimo dopo due o tre ore. L’effetto si prolunga per altre 4-6 ore e l’eliminazione è graduale.
La via inalatoria prevede l’utilizzo di speciali apparecchi riscaldatori/vaporizzatori ed una serie di inalazioni; comporta un rapido assorbimento dei principi attivi ed una rapida comparsa dell’effetto (circa in 5 minuti). I picchi ematici sono elevati e l’eliminazione rapida.
La via sublinguale comporta una comparsa degli effetti dopo 90-110 minuti raggiungendo il picco massimo dopo due o tre ore. L’effetto si prolunga per altre 6-8 ore e l’eliminazione è graduale.
Controindicazioni ed effetti indesiderati
Il Ministero della Salute ricorda che l’utilizzo della Cannabis può indurre ad una dipendenza che , a seconda dei casi, può essere complessa o gestibile. Le principali controindicazioni possono colpire giovani o adolescenti , in quanto le alterazioni mentali sono maggiori durante la fase di completamento dello sviluppo cerebrale. Gli effetti centrali e periferici sono variabili e dipendono principalmente dalla via di somministrazione, dal metabolismo di primo passaggio e dalla sensibilità individuale. Gli effetti collaterali possono comprendere tutta una serie di reazioni psicoattive e/o ad organi e sistemi; alterazione dell’umore, insonnia, tachicardia, crisi paranoiche e di ansia sono gli effetti collaterali più comuni. Molto importanti sono le interazioni con altri farmaci; è stato segnalato che ci sono forme di contrasto con sostanze psicotrope come l’alcol, con farmaci come le benzodiazepine, gli antidepressivi, i barbiturici e gli oppiacei. Da evitare inoltre la terapia in gravidanza.
Numerosi studi sono in corso per valutare l’efficacia della Cannabis in molteplici patologie e terapie; attualmente non ci sono ancora abbastanza prove scientifiche sulla maggior parte degli effetti terapeutici che la Cannabis potrebbe avere così come sui possibili rischi associati al suo utilizzo.
Il Ministero della Salute ricorda che la Cannabis non è considerata una terapia in senso stretto, ma un trattamento di supporto a quelli normalmente previsti per ogni malattia quando i risultati con i protocolli terapeutici riconosciuti sono insoddisfacenti o quando sono troppi e gravi gli effetti collaterali che si verificano.
Dott.ssa Anna Rita Candelori