HomeSaluteCervello e sistema nervosoNuova comprensione del collegamento tra cannabis e schizofrenia

Nuova comprensione del collegamento tra cannabis e schizofrenia

La natura del rapporto tra la cannabis e disturbi psichiatrici è stato oggetto di accesi dibattiti per decenni. Un nuovo studio, usando topi geneticamente modificati, aggiunge nuove prove al collegamento tra cannabis e schizofrenia.

I risultati dello studio sono stati pubblicati questa settimana dalla rivista Human Molecular Genetics

La cannabis è di gran lunga, la sostanza illecita più comunemente usata nel mondo.

 

Nel corso degli anni, il collegamento tra cannabis e condizioni psichiatriche è stato a lungo indagato, ma la ricerca ha prodotto risultati contrastanti.

Ciò che appare chiaro è che c’è una relazione complessa. Una serie di fattori sembrano svolgere un ruolo, come ad esempio l’età in cui la marijuana viene utilizzata, quanto e quando spesso si consuma e le vulnerabilità genetiche.

( Vedi anche:Studio rivela i danni al cervello causati dalla cannabis).

Cannabis e psicosi

Ad oggi, c’è largo consenso della comunità scientifica, sull’uso di cannabis e aumentato rischio di psicosi, ma in tutta la popolazione che ne fa uso, l’effetto è relativamente piccolo. Tuttavia, l’effetto sembra essere più forte in individui che sono già a rischio, come le persone con una storia familiare di disturbi psicotici o coloro che hanno sperimentato abuso infantile.

Quest’ultimo studio, condotto da ricercatori della Tel Aviv University (TAU) ha utilizzato un modello di topo con il gene DISC-1 mutante. Questi topi, che hanno una predisposizione genetica a sviluppare la schizofrenia, sono stati divisi in quattro gruppi sperimentali:

  • topi suscettibili esposti a tetraidrocannabinolo (THC), che è il composto psicoattivo della cannabis
  • topi suscettibili non esposti a THC
  • topi normali esposti a THC
  • topi normali non esposti a THC

I topi esposti al tetraidrocannabinolo avevano un’età equivalente all’adolescenza umana.

Analisi biochimiche e test comportamentali condotti sugli animali hanno dimostrato che solo i topi geneticamente suscettibili hanno sviluppato cambiamenti collegati alla schizofrenia dopo essere stati esposti alla cannabis.

Il Dr. Ran Barzilay, psichiatra della Sackler School of Medicine, spiega: “Lo studio è stato condotto sui topi, ma imita un quadro clinico di ‘primo episodio’ di schizofrenia che si presenta durante l’adolescenza in prossimità dell’uso robusto di cannabis”.

Lo studio conferma le conclusioni di precedenti ricerche: la cannabis produce effetti psichiatrici a lungo termine in individui che sono più sensibili.

” I giovani con una predisposizione genetica alla schizofrenia o le persone che hanno storie familiari di disturbi psichiatrici devono tenere a mente che hanno un alto rischio di schizofrenia se fanno uso di cannabis soprattutto durante l’adolescenza”, ha detto il Dr. Barzilay

Il ruolo di BDNF e dell’ippocampo nell’aumento del rischio di schizofrenia da uso di cannabis

Accanto allo studio originale, gli scienziati hanno studiato i potenziali percorsi che potrebbero spiegare l’aumento del rischio di schizofrenia con l’uso di cannabis. Uno dei ricercatori, il Prof. Dani Offen, spiega: “Un meccanismo di protezione è stato osservato nei topi non sensibili Questo meccanismo comporta la sovra-regolazione di un fattore neurotrofico di protezione, BDNF [brain-derived neurotrophic factor], nell’ ippocampo”.

L’ippocampo è una regione del cervello fortemente coinvolta nelle emozioni e nella memoria. Gli scienziati hanno trovato una serie di differenze anatomiche e funzionali nell’ippocampo di individui con schizofrenia.

Per testare la loro teoria, i ricercatori hanno trattato con BDNF i topi schizofrenia-sensibili ed hanno scoperto che l’esposizione al tetraidrocannabinolo non ha più prodotto i sintomi psichiatrici. Il trattamento con  BDNF ha impedito lo sviluppo della schizofrenia. Normalmente, BDNF supporta i neuroni esistenti e favorisce la crescita di nuove sinapsi e neuroni.

Nel complesso, i risultati dello studio hanno chiare implicazioni per la salute pubblica. Gli autori avvertono che i giovani che hanno una storia familiare di patologie psichiatriche dovrebbero essere particolarmente cauti nell’uso di marijuana durante la loro adolescenza.

Inoltre, il rapporto tra la cannabis, schizofrenia e BDNF, può ora essere esplorato per lo sviluppo di farmaci che potrebbero ridurre le conseguenze negative della cannabis sulla salute psichiatrica.

Poiché questo studio è stato condotto sui topi, molto più lavoro dovrà essere fatto. Tuttavia, esso aggiunge ulteriore peso alla teoria che la cannabis aumenta il rischio di sviluppare la schizofrenia in individui particolarmente sensibili.

Fonte: Medicalnews

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