La ricerca condotta da scienziati dell’Università di Birmingham ha rivelato una nuova causa della pressione alta che potrebbe portare a grandi cambiamenti nella gestione della malattia.
Lo studio è stato pubblicato in JCI Insight.
L’ipertensione, è una condizione che spesso passa inosservata, ma se non trattata può aumentare il rischio di infarto e ictus.
Gli studi stimano che un adulto su quattro soffre di ipertensione, ma nella maggior parte dei pazienti non viene identificata la causa della condizione.
Tuttavia, è noto che nel 10 per cento dei pazienti ipertesi, la sovrapproduzione dell’ormone aldosterone – una condizione nota come iperaldosteronismo primario o sindrome Conn – è la causa della malattia.
Ora, uno studio dell’Università di Birmingham, ha per la prima volta scoperto che un gran numero di pazienti affetti da sindrome di Conn non solo hanno una sovrapproduzione di aldosterone, ma anche di cortisolo, l’ormone dello stress.
Il Prof. Wiebke Arlt, Direttore dell’ Institute of Metabolism and Systems Research (IMSR) alla University of Birmingham, ha detto: “I nostri risultati mostrano che le ghiandole surrenali di molti pazienti con sindrome di Conn, producono troppo cortisolo, che spiega finalmente gli sconcertanti risultati di precedenti studi su pazienti Conn”.
“Questi studi precedenti avevano trovato un aumento dei tassi di diabete di tipo 2, osteoporosi e depressione nei pazienti Conn, problemi che in genere sono causati dalla sovrapproduzione di cortisolo e non dell’ aldosterone”.
Gli autori dello studio dell’Università di Birmingham, condotto in collaborazione con un gruppo di scienziati provenienti dalla Germania, hanno deciso di chiamare questa nuova causa di ipertensione – la sovrapproduzione combinata di aldosterone e cortisolo – come sindrome di Connshing.
Attualmente, molti pazienti con sindrome di Conn sono trattati con farmaci che sono diretti contro gli effetti negativi dell’ aldosterone. Tuttavia, questi farmaci lasciano non trattata la eccessiva produzione di cortisolo.
La Dr.ssa Katharina Lang, docente IMSR, ha dichiarato: “Questi risultati potrebbero cambiare la pratica clinica. I pazienti ipertesi dovrebbero sottoporsi a una valutazione più dettagliata per chiarire se soffrono di sindrome di Conn o di Connshing. In precedenza, i pazienti ipertesi con sindrome di Conn non sono mai stati valutati per la sovrapproduzione di altri ormoni. Inoltre, i ricercatori ora dovranno verificare se il trattamento dei pazienti Connshing con un farmaco aggiuntivo, che contrasta la produzione eccessiva di cortisolo, potrebbe migliorare i risultati dei pazienti con pressione alta”.
Fonte: JCB