Una nuova ricerca ha esaminato i potenziali effetti benefici dell’ amido resistente, una forma di amido che non viene digerito nel piccolo intestino e quindi viene considerato un tipo di fibra alimentare. Alcune forme di amido resistente si trovano naturalmente in alimenti come le banane, patate, cereali e legumi.
“L’amido resistente, abbreviato con l’acronimo di RS (dall’inglese Resistant starch), rappresenta quella frazione dell’amido che resiste al processo di idrolisi (digestione) da parte degli enzimi digestivi dell’intestino tenue. Esso può interamente o parzialmente fermentare nell’intestino crasso. Proprio per queste sue caratteristiche, alcuni dei suoi sottotipi (RS1 e RS2) sono considerati parte della fibra alimentare solubile. L’amido resistente costituisce circa il 10 % dell’amido consumato nella dieta media occidentale. Pare che l’amido resistente sia composto per il 100% da amilosio, la frazione dell’amido dalla struttura lineare e più difficilmente attaccabile dagli enzimi digestivi, e come tale, meno digeribile”.
Come per altri tipi di fibre solubili, la sua fermentazione porta alla produzione di acidi grassi a catena corta (SCFA) nel colon, tra i quali acido acetico, acido propionico, acido butirrico (quest’ultimo considerato il substrato energetico preferito per gli enterociti del colon).
Il butirrato, oltre a nutrire l’intestino, svolge molte altre funzioni: ha un potente effetto anti-cancro ed anti-infiammatorio.
Molti ricercatori hanno utilizzato gli integratori di butirrato e clisteri di butirrato per trattare malattie infiammatore dell’intestino come il morbo di Chron e la colite ulcerosa e sostengono che i problemi infiammatori a carico dell’intestino possano essere causati o esacerbati da una carenza di butirrato.
Il butirrato ed altri acidi grassi a catena corta prodotti dai batteri intestinali hanno un effetto straordinario sulla permeabilità intestinale: esperimenti in vitro e su topi, hanno dimostrato che gli acidi grassi a catena corta riducono la permeabilità intestinale.
Questo dimostra che gli acidi grassi a catena corta, compreso il butirrato, giocano un ruolo importante nel mantenimento dell’integrità della barriera intestinale.
C’è un crescente interesse della ricerca per l’ amido resistente e un gran numero di studi sull’uomo sono stati pubblicati nel corso degli ultimi 10 anni con una varietà di risultati. Questa revisione riassume i risultati ottenuti dalle diverse ricerche ed esplora i potenziali meccanismi d’azione che li sostengono. Ad esempio, vi è la prova consistente che il consumo di amido resistente può aiutare il controllo dello zucchero nel sangue, è in grado di supportare la salute intestinale e migliorare la sazietà attraverso un aumento della produzione di acidi grassi a catena corta.
“Sappiamo che l’assunzione adeguata di fibre – almeno 30 gr al giorno – è importante per una dieta equilibrata che riduce il rischio di sviluppare una gamma di malattie croniche. L’amido resistente è un tipo di fibra alimentare che aumenta la produzione di acidi grassi a catena corta nell’intestino e ci sono stati numerosi studi umani che hanno segnalato il suo impatto su diversi risultati di salute “, ha detto il Dr. Stacey Lockyer, co-autore della recensione.
L’amido resistente, secondo la revisione:
- promuove una maggiore produzione di butirrato rispetto agli altri prebiotici e supporta la proliferazione di una flora batterica sana nell’intestino
- riduce il pH dell’intestino e l’infiammazione con benefici che contribuiscono a diminuire il rischio di tumore colorettale.
- migliora la sensibilità insulinica e la glicemia post-prandiale
- migliora il controllo dell’appetito
Fonte: Eurekalert