Una delle più gravi complicazioni del diabete sono le aritmie cardiache. I ricercatori dell’Università Federale di Rio de Janeiro (UFRJ) in collaborazione con i ricercatori dell’Università di Bonn, Universidad del Pais Vasco, Universidad de La Plata, FIOCRUZ e UNICAMP, mostrano come la malattia colpisce il cuore e come il processo può essere invertito con due farmaci promettenti.
I risultati dello studio sono stati pubblicati nel numero di ottobre della rivista Nature Communications (DATA DI EMBARGO: 24 novembre 2016).
I problemi cardiaci sono responsabili del 65% dei decessi correlati al diabete. Il disturbo più comune in questi casi è la tachicardia ventricolare (una disregolazione nel ritmo cardiaco).Questo lavoro, coordinato dal Prof. Emiliano Medei dell’Istituto di Biofisica Carlos Chagas Filho alla UFRJ, conferma che l’aumento del glucosio nel sangue provoca una infiammazione specifica che colpisce direttamente il cuore.
( Vedi anche:Perchè alcune persone obese sviluppano il diabete e altre no?).
Per studiare questo processo, i ricercatori hanno utilizzato dei topi che avevano sviluppato il diabete e topi che recavano mutazioni in grado di produrre un tipo specifico di infiammazione legata alla produzione di IL-1-beta. (L’ interleuchina 1 (IL-1) è una citochina secreta da vari tipi di cellule del sistema immunitario tra cui macrofagi, monociti e cellule dendritiche, ma anche da fibroblasti e cellule endoteliali).
Entrambi i gruppi di topi avevano simili livelli di glucosio nel sangue, ma solo quelli che avevano sviluppato l’infiammazione avevano alterata frequenza cardiaca. Inoltre, i topi mutanti che non producevano IL-1 beta avevano sofferto molto meno di aritmie anche sotto effetto della caffeina o di dobutamina, sostanze che promuovono la tachicardia ventricolare.
I ricercatori hanno trovato una grande quantità di IL-1-beta circolante soprattutto nel cuore di topi diabetici. Hanno anche osservato che IL-1-beta altera la funzione cardiaca anche quando iniettata nei cuori di ratti sani (senza diabete) o cellule del cuore umano. La buona notizia è che il gruppo ha anche testato con successo due farmaci che specificamente inibiscono questo processo infiammatorio: MCC-950 e Anakinra. Il primo farmaco inibisce la produzione di IL1-beta, mentre il secondo impedisce a IL-1-beta di essere attiva nelle cellule del corpo ed è già in uso per il trattamento di alcune malattie autoimune, come l’artrite reumatoide.
Il team è riuscito anche ad invertire le alterazioni cardiache nei topi diabetici.
“È interessante notare che l’infiammazione è un importante strumento per combattere le infezioni e di solito termina quando viene rimosso il ‘patogeno’. Nel caso del diabete, non c’è infezione. L‘iperglicemia persistente stimola il sistema immunitario a produrre una infiammazione costante, con grande produzione di IL-1-beta. Abbiamo trovato che l’infiammazione è il legame tra aritmie e il diabete”, spiega Medei. ” I farmaci che vi proponiamo in questo studio sono risultati efficaci per trattare l’aritmia cardiaca causata dal diabete “, conclude il ricercatore.
Fonte: EurekAlert