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Virus congenito nei bambini con paralisi cerebrale più comune di quanto si pensasse

Il citomegalovirus è un herpes virus comune che può attraversare la placenta, infettare il feto e provocare danni al cervello in via di sviluppo causando la paralisi cerebrale.

Lo studio osservazionale retrospettivo su 323 bambini con paralisi cerebrale rivela che il 9,6 per cento di questi bambini aveva il citomegalovirus (CMV) nel sangue prelevato per lo screening neonatale.

( Vedi anche:Citomegalovirus e conseguenze sul sistema immunitario).

Questa percentuale è molto superiore alla percentuale di bambini con CMV rilevata nel periodo neonatale nella comunità generale, che è meno dell’ uno per cento.

L’infezione congenita da citomegalovirus si verifica in circa lo 0,7 per cento dei neonati, di cui dieci mostrano segni di infezione al momento della nascita. Questi bambini hanno un rischio maggiore di disabilità permanenti dello sviluppo neurologico, tra cui la paralisi cerebrale.

Si stima che un ulteriore 10/ 15 per cento dei bambini con infezione congenita da CMV che sono asintomatici alla nascita, svilupperanno segni neurologici e sintomi oltre il periodo neonatale, prevalentemente perdita tardiva dell’udito.

La paralisi cerebrale è la disabilità fisica più comune dell’infanzia ed è stata associata ad una serie di fattori di rischio, comprese le infezioni intrauterine da citomegalovirus.

“Nonostante questa associazione sia nota, così come le stime di disabilità neurologica da infezione congenita da CMV, pochi rapporti descrivono la prevalenza e l’epidemiologia della paralisi cerebrale associata con tale infezione”, ha detto l’autore dello studio, il Prof. Cheryl Jones della University of Sydney’s Marie Bashir Institute of Infectious Diseases and Biosecurity.

“Definire il ruolo del’infezione congenita da citomegalovirus come fattore di rischio per la paralisi cerebrale nell’infanzia è importante perché è l’infezione intrauterina più comune nei paesi sviluppati ed è potenzialmente prevenibile. Inoltre, la terapia antivirale dopo la nascita può ridurre la gravità degli esiti neurologici avversi”, ha aggiunto il ricercatore.

Il responsabile delllo studio, il Dr. Hayley Smither della University of Sydney’s Cerebral Palsy Alliance, ha dichiarato: “Questo studio serve come monito sull’importanza di un’infezione virale intrauterina comune nei paesi sviluppati come l’infezione da citomegalovirus e sulle sue conseguenze a lungo termine, al di là del periodo neonatale. Sono necessarie ulteriori ricerche per studiare i meccanismi e il contributo dell’infezione da citomegalovirus ai percorsi causali nella paralisi cerebrale dell’infanzia”.

Fonte: Scienmag

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