Migliaia di nuovi segnali del sistema immunitario sono stati scoperti con potenziali implicazioni per l’immunoterapia, malattie autoimmuni e lo sviluppo di vaccini.
I ricercatori dicono che la scoperta è l’equivalente biologico della scoperta di un nuovo continente.
Lo studio è stato pubblico oggi, dalla rivista Science.
Piccoli frammenti di proteine, chiamate epitopi, vengono visualizzati sulla superficie delle cellule come bandierine in modo che il sistema immunitario può eseguirne la scansione. Se questi piccoli frammenti sono riconosciuti come stranieri, il sistema immunitario li distrugge per prevenire la diffusione dell’infezione. Gli epitotopi rappresentano infatti, una porzione di un antigene che entra in contatto con il sito di legame di un anticorpo o con il recettore per l’antigene delle cellule T, pertanto rappresentano la parte più importante dell’antigene, in quanto capaci di indurre la risposta immunitaria.
( Vedi anche:L’ambiente modella il sistema immunitario).
In un nuovo studio, i ricercatori hanno scoperto che circa un terzo di tutti gli epitopi visualizzati per la scansione dal sistema immunitario sono un tipo conosciuto come epitopi ‘spliced’. Questi epitopi sono considerati rari, ma gli scienziati ne hanno identificato migliaia attraverso lo sviluppo di un nuovo metodo che ha permesso loro di mappare la superficie delle cellule e identificare una miriade di epitopi precedentemente sconosciuti.
I risultati dovrebbero aiutare gli scienziati a comprendere meglio il sistema immunitario, comprese le malattie autoimmuni, oltre a fornire nuovi potenziali bersagli per l’immunoterapia e la progettazione di vaccini.
La ricerca è stata guidata dal Dott Juliane Liepe dell’ Imperial College di Londra e dal Dr. Michele Mishto della Charité – Universitätsmedizin Berlin in collaborazione con il LaJolla Institute for Allergy and Immunology.
Il co-autore dello studio, il Prof. Michael Stumpf del Department of Life Sciences presso l’Imperial, ha detto: ” E’ come se un geografo avesse scoperto un nuovo continente o un astronomo avesse trovato un nuovo pianeta nel sistema solare” .
” Abbiamo molto ancora da esplorare!. Questo lavoro potrebbe portare non solo a una più profonda comprensione di come il sistema immunitario funziona, ma suggerisce anche nuove strade per terapie e farmaci e per lo sviluppo di vaccini”.
Gli scienziati sapevano dell’ esistenza degli epitopi ‘spliced’, ma pensavano che fossero rari. Il nuovo studio suggerisce che gli epitopi ‘spleced’ in realtà costituiscono una grande percentuale di epitopi di segnalazione: essi costituiscono circa un quarto del numero complessivo degli epitopi e rappresentano il 30-40% dei tipi diversi di epitopi.
Questi epitopi in più, danno al sistema immunitario maggiore capacità di eseguire le scansioni e più possibilità di intervenire in diverse malattie.
Questo studio potrebbe aiutare gli scienziati a capire anche le malattie autoimmuni, in cui il sistema immunitario si ritorce contro normali tessuti del corpo, come ad esempio nel diabete di tipo 1 e nella sclerosi multipla.
L’ autore principale dello studio, il Dr. Juliane Liepe del Department of Life Sciences presso l’Imperial, ha detto:
“La scoperta potrebbe influenzare nuove immunoterapie e vaccini, fornendo nuovi epitopi di destinazione per stimolare il sistema immunitario”.
Fonte: Science