I ricercatori del Centro Regina per la ricerca sula cancro hanno scoperto che il tessuto non canceroso o “stroma” che circonda il cancro della gola e del collo dell’utero, svolge un ruolo importante nel regolare la diffusione delle cellule tumorali. La scoperta apre le porte allo sviluppo di nuove terapie che rivolgendosi a questo tessuto non canceroso, potrebbe impedire l’invasione delle cellule tumorali vicine. La ricerca è stata appena pubblicata sulla rivista European Molecular Biology Organization Journal. Il cancro si diffonde come risultato di una comunicazione bidirezionale tra le cellule normali e le cellule tumorali, nel tessuto circostante. Sappiamo che le cellule tumorali sono intrinsecamente programmate per invadere i tessuti sani vicini. Ma anche le cellule non cancerose sono programmate per inviare messaggi alle cellule tumorali, incoraggiandole attivamente ad invaderle. Se questi messaggi inviati al tumore dalle cellule sane potranno essere “spenti” , allora la diffusione del cancro potrà essere inibita. I ricercatori hanno scoperto che una particolare proteina Rb , nel tessuto non canceroso, ha la capacità di “aprire” o “chiudere” il percorso di comunicazione tra cellule sane e cellule malate. Quando Rb nel tessuto sano viene attivata, si ha una diminuzione di fattori che favoriscono l’invasione da parte delle cellule tumorali. In questo modo il cancro non si diffonde. La proteina Rb è parte integrante sia del tessuto sia sano che malato. La sua importanza nella regolazione della crescita delle cellule tumorali provenienti dall’interno del tumore è stata ben documentata. Questa è la prima volta che gli scienziati hanno definito il ruolo di Rb nel tessuto sano, che incoraggia o scoraggia la diffusione del cancro. La scoperta apre le porte a nuovi trattamenti che colpiscono il tessuto sano circostante il tumore anzichè il tumore stesso. Bloccare il percorso della proteina Rb per impedire alle cellule sane, vicine al tessuto tumorale, di inviare messaggi alle cellule tumorali per favorire la sua diffusione, significa inibire la diffusione del cancro secondo i ricercatori. La sperimentazione è stata focalizzata su tumori della gola e del colo dell’utero, ma è possibile che la proteina Rb o altre proteine nel tessuto circostante il tumore, possano avere un ruolo nella diffusione delle cellule tumorali. Di conseguenza le implicazioni di questo studio potrebbero estendersi ad altri tipi di cancro.