Secondo una nuova ricerca, l’intestino può giocare un ruolo fondamentale nel prevenire l’insorgenza della malattia di Parkinson, grazie alla sua abilità di “investigatore”.
I ricercatori della University of Iowa hanno scoperto che le cellule immunitarie si trovano nell’intestino scatenano una risposta immunitaria che protegge le cellule nervose, o neuroni, dai danni connessi alla malattia di Parkinson. Agendo come investigatori infatti, le cellule intestinali del sistema immunitario identificano le parti danneggiate all’interno dei neuroni e scartano le parti difettose. Tale azione in ultima analisi, salva i neuroni dalla morte provocata dal morbo di Parkinson.
Vedi anche:Indagato il collegamento tra morbo di Parkinson e mitocondri difettosi).
“Pensiamo che in qualche modo l’intestino protegge i neuroni”, dice Veena Prahlad, Assistente Professore di Biologia presso la Iowa e autore dell’articolo pubblicato il 30 agosto sulla rivista Cell Reports.
La malattia di Parkinson colpisce circa 500.000 persone negli Stati Uniti, secondo il National Institutes of Health.
Gli scienziati hanno in precedenza collegato il Parkinson a difetti nei mitocondri, le macchine che producono energia e che trovano in ogni cellula umana. L’ effetto mitocondriale sui neuroni rimane comunque un mistero. Alcuni pensano che i mitocondri deteriorati causano la morte per “fame di energia” nei neuroni, altri invece, credono che i mitocondri producono una molecola che danneggia i neuroni. Qualunque sia la risposta, i mitocondri danneggiati sono stati collegati anche ad altri disturbi nervosi come la SLA e il morbo di Alzheimer.
La squadra di Prahlad ha esposto i nematodi a un veleno chiamato rotenone, che uccide i neuroni (la cui morte è legata al morbo di Parkinson). Come previsto, il rotenone ha iniziato a danneggiare i mitocondri nei neuroni dei vermi.Con grande sorpresa dei ricercatori, i mitocondri danneggiati non hanno causato la morte di tutti i neuroni che producono dopamina; infatti, su una serie di prove, in media solo il sette per cento dei vermi, circa 210 su 3.000, hanno perso neuroni che producono dopamina quando è stato loro somministrato il veleno.
” Tutto questo era molto intrigante e ci siamo chiesti se ci fosse qualche meccanismo innato che proteggere l’animale dal rotenone. E l’abbiamo scoperto!!”, dice Prahlad.
Le difese immunitarie degli ascaridi, attivate quando è stato introdotto il rotenone, hanno scartato molti dei mitocondri difettosi, arrestando una sequenza che avrebbe portato alla perdita dei neuroni che producono dopamina.
È importante sottolineare che la risposta immunitaria aveva origine nell’intestino e non nel sistema nervoso.
“Se riusciremo a capire come questo avviene negli ascaridi, saremo in grado di capire come lo stesso processo si verifica nei nei mammiferi”, spiega Prahlad.
I ricercatori hanno in programma di condurre ulteriori esperimenti per verificare anche altre ipotesi interessanti: una è che le cellule immunitarie dell’intestino, secondo Prahlad, “sorvegliano costantemente i difetti dei mitocondri”.
“Ancor più, queste cellule immunitarie, “come cani da guardia cellulari”, sorvegliano costantemente i mitocondri perché non si fidano di loro”, suggerisce Prahlad. La ragione ha a che fare con la teoria prevalente che i mitocondri sono nati in modo indipendente come un tipo di batterio e sono stati solo successivamente incorporati nelle cellule di animali, piante e funghi, per produrre energia.
Se questa teoria è corretta, i soccorritori immunitari intestinali possono essere particolarmente sensibili ai cambiamenti nella funzione mitocondriale non solo per i suoi potenziali effetti dannosi, ma a causa dell’antico passato dei mitocondri.
” Abbiamo osservato che la risposta immunitaria innata controlla costantemente i mitocondri,” dice Prahlad , ” forse anche a causa della loro origine batterica”.
Fonte:Iowa Now