HomeSaluteInsufficienza epatica acuta: sviluppato un nuovo approccio di straordinaria efficacia

Insufficienza epatica acuta: sviluppato un nuovo approccio di straordinaria efficacia

L‘insufficienza epatica acuta è un malattia mortale caratterizzata dall’improvvisa morte delle cellule del fegato. Purtroppo esistono pochi approcci terapeutici, in particolare per lo stadio avanzato di insufficienza epatica. Come ultima risorsa, il trapianto può essere l’unica opzione. Ora, il Dr Junfeng  An del Max Delbruch Center of Molecular Medicine di Berlino ed altri ricercatori  hanno sviluppato un nuovo approccio terapeutico usato su un modello di topo. Nel loro studio, pubblicato sulla rivista Hepatology, l’insufficienza epatica e regredita ed i topi hanno recuperato le funzioni del fegato. I ricercatori sperano di essere presto in grado di testare il nuovo approccio in studi clinici con pazienti. In Europa, Asia Meridionale ed Africa, l’infezione da epatite B è la causa principale responsabile della malattia. Per il loro nuovo approccio, gli scienziati hanno utilizzato ARC ( apoptosi repressore con il dominio di reclutamento della caspasi), proteina recentemente scoperta che funge da interruttore di sopravvivenza del corpo.  ARC è espressa nel cuore, nel muscolo scheletrico, nel cervello, ma non nel fegato. Nel 2006 il Dr Donath ha dimostrato che l’apoptosi è la causa di morte delle cellule del miocardio durante l’insufficienza cardiaca, ma ARC è in grado di bloccare la distruzione delle cellule miocardiche. L’apoptosi protegge l’organismo dalle cellule malate o difettose. Nelle cellule tumorali l’apoptosi è disattivata, permettendo alle cellule tumorali di proliferare in maniera incontrollata. I ricercatori del cancro stanno cercando pertanto, di utilizzare l’apoptosi per sviluppare un trattamento contro il cancro. Essi sono alla ricerca di modi per riattivare l’apoptosi e guidare le cellule tumorali al suicidio programmato. Ora, Donath ed i suoi colleghi, hanno fuso ARC ad un frammento non infettivo del virus di immunodeficienza (HIV), chiamato TAT. In breve i ricercatori hanno usato TAT come navetta per trasferire ARC nel fegato. Ai topi con insufficienza epatica è stata un’iniezione endovenosa  o intraperitoneale, con il composto di fusione. Nel giro di pochi minuti, la proteina di fusione TAT/ARC ha raggiunto il fegato degli animali ed ha cominciato subito ad avere effetto. ARC è stata in grado di bloccare l’apoptosi delle cellule del fegato e tutti gli animali hanno completamente recuperato la funzionalità del fegato. ARC ha un’azione molto veloce e questo è un vantaggio perchè in caso di emergenza non c’è tempo per il trattamento. Quando il danno enorme è finito, il fegato è stato in grado di rigenerare se stesso. Inoltre ARC raggiunge anche altri organi attraverso il flusso sanguigno. Durante lo studio gli scienziati hanno scoperto anche un nuovo meccanismo attivato da ARC: inibisce l’attività di una molecola chiamata JNK  che viene attivata nelle cellule immunitarie del fegato e provoca processi anormali per cui un’altra proteina chiamata TNF alfa viene rilasciata e induce le cellule epatiche a morire. ARC protegge quindi le cellule del fegato dalla distruzione. Il Dr Donath e MDC, hanno brevettato la proteina di fusione TAT/ARC per l’insufficienza epatica acuta.

Newsletter

Tutti i contenuti di medimagazine ogni giorno sulla tua mail

Articoli correlati

In primo piano