Un nuovo studio ha messo in discussione i vantaggi degli antidolorifici oppioidi e ha dimostrato che questi farmaci potrebbero peggiorare il dolore cronico piuttosto che alleviarlo.
Peter Grace, co-leader dello studio, dell’Università del Colorado a Boulder e colleghi, hanno recentemente pubblicato i loro risultati negli Atti della National Academy of Sciences.
Gli oppioidi sono tra gli antidolorifici più comunemente utilizzati. Studi precedenti hanno suggerito che gli oppioidi come la codeina, ossicodone, morfina ..sono efficaci antidolorifici. Si legano alle proteine nel cervello, midollo spinale e tratto gastrointestinale chiamate recettori degli oppioidi, riducendo la percezione del dolore.
L’abuso di oppioidi è tuttavia diventato un grave problema di salute pubblica: negli Stati Uniti, overdosi di oppioidi sono responsabili di circa 78 morti ogni giorno.
Dopo aver scoperto che la morfina aumenta il dolore cronico nei ratti, il Prof.Grace e colleghi si sono chiesti se gli oppioidi sono veramenei efficaci per combattere il dolore cronico. Secondo il Prof. Grace, gli studi precedenti che hanno valutato l’uso della morfina, si sono concentrati su come il farmaco colpisce il dolore cronico a breve termine. Per questo motivo, il ricercatore ed il suo team hanno cercato di studiare gli effetti a lungo termine dell’uso di morfina per il dolore cronico.
Per lo studio, il team ha valutato due gruppi di ratti con dolore neuropatico cronico. un gruppo è stato trattato con la morfina, mentre l’altro no.
Rispetto al gruppo non trattato, il team ha scoperto che il dolore cronico nel gruppo trattato con morfina era peggiorato dopo solo cinque giorni di trattamento. Per di più, questo effetto persisteva per parecchi mesi.
” Abbiamo dimostrato per la prima volta, che anche una breve esposizione agli oppioidi, può avere effetti negativi a lungo termine, sul dolore”, dice il Prof.Grace.
Secondo gli autori, l’uso di morfina e le lesioni nervose, innescano una “cascata” di segnalazione delle cellule gliali che aumenta il dolore cronico.
Le cellule gliali sono le cellule immunitarie del sistema nervoso centrale che sostengono e isolano le cellule nervose e contribuiscono al recupero dopo una lesione. I ricercatori hanno scoperto che questa “cascata” di segnalazioni delle cellule gliali attiva la segnalazione di una proteina chiamata Interluchina-1beta (IL-1b) che porta alla iperattività delle cellule nervose del cervello e del midollo spinale che rispondono al dolore.
Secondo i ricercatori, questi risultati hanno importanti implicazioni per i pazienti con dolore cronico, una condizione che interessa solo in America, 100 milioni di persone.
Tuttavia, dalla ricerca non emergono solo brutte notizie: il team ha trovato un farmaco mirato che blocca la risposta immunitaria agli oppioidi.
” E’ importante sottolineare che siamo stati in grado di bloccare i due recettori principali coinvolti in questa risposta immunitaria tra cui il recettore Toll-Like 4 (TLR4) e un altro chiamato P2X7R che sono entrambi implicati separatamente nel dolore cronico”, osserva Grace.
“Bloccando questi recettori, abbiamo consentito ai farmaci antinfiammatori oppioidi come la morfina di beneficiare i pazienti con dolore cronico senza conseguente ulteriore dolore cronico”.
Il ricercatore aggiunge che i farmaci che possono bloccare tali recettori sono attualmente in sviluppo, ma è probabile che siano necessari almeno altri 5 anni prima che siano disponibili per uso clinico.