HomeSaluteLeucemia linfocitica cronica: sequenziamento genetico spiega la resistenza ai farmaci

Leucemia linfocitica cronica: sequenziamento genetico spiega la resistenza ai farmaci

Immagine: mutazione nel DNA delle cellule tumorali resistenti a Ibrutinib in pazienti affetti da leucemia linfocitica cronica.

La velocità con cui le cellule tumorali geneticamente mutate crescono, può aiutare a spiegare il motivo per cui i pazienti affetti da leucemia linfocitica cronica, una forma comune di leucemia, sviluppano la resistenza ai farmaci.

Secondo i risultati di una nuova ricerca condotta presso la Well Cornell Medicine University, le mutazioni genetiche che insorgono prima che inizi il trattamento possono influenzare la risposta alle terapie.

Per lo studio, pubblicato il 20 maggio in Nature Communication, gli scienziati hanno osservato come alcuni pazienti con leucemia linfocitica cronica (LLC), un tipo di cancro in cui i linfonodi producono troppi globuli bianchi, diventano resistenti al farmaco Ibrutinib, un farmaco che viene utilizzato per trattare la malattia dopo che altri farmaci chemioterapici non hanno prodotto risultati.

Grazie ad una modellazione matematica dei tassi di crescita delle cellule tumorali sensibili e di quelle resistenti, i ricercatori hanno scoperto che un piccolo gruppo di cellule tumorali è sopravvissuto al trattamento con Ibrutinib a causa di una mutazione genetica presente prima del trattamento che ha permesso a queste cellule resistenti al farmaco di moltiplicarsi causando la progressione senza sosta della malattia.

I risultati di questo studio potrebbero offrire agli scienziati un nuovo quadro per guidare le terapie di combinazione che superano la resistenza ai farmaci nella leucemia linfocitica cronica e in altri tipi di tumore.

” In futuro, queste informazioni permetteranno ai medici di elaborare un piano di trattamento adeguato alle differenze genetiche osservate tra le popolazioni di cellule del cancro”, ha detto il Dr. Dan Avi Landau, assistente Professore di Medicina, Fisiologia e Biofisica presso Weill Cornell Medicina e membro del New York Genome Center. ” Una volta che siamo in grado di caratterizzare lo spettro di mutazioni genetiche che si verificano nei pazienti affetti da cancro, saremo in grado di determinare quale combinazione di farmaci potrebbe essere utilizzata per sradicare le popolazioni di cellule resistenti”.

Il team di ricerca, che comprende anche ricercatori provenienti dall’Anderson Cancer Center, Boad Institute e Harvard University, ha utilizzato campioni di sangue da cinque pazienti affetti da LLC ed ha eseguito il sequenziamento genetico del DNA delle cellule tumorali.

Per valutare la presenza di anomalie genetiche, i ricercatori hanno prelevato campioni di sangue prima e dopo il trattamento con Ibrutinib. Nello studio, sostenuto dal National Institute of Envonmental Health e dal the Burroughs Wellcome Fund 2015 Career Award for Medical Scientists, e dall’ American Cancer Society, il Dr. Landau ha sviluppato una tecnica che è in attesa di brevetto, per calcolare la velocità di crescita delle cellule tumorali resistenti a Ibrutinib, nota anche come cinetica cellulare. Dai dati sulla cinetica cellulare di ogni paziente, il team ha predetto esattamente quando la malattia si sarebbe ripresentata e che le popolazioni di cellule resistenti avrebbero preso il sopravvento.

Con il sostegno del  2016 Sidney Kimmel Foundation Scholar Award e una borsa di studio della Stand Up to Cancer, Landau ed i suoi colleghi continueranno a studiare i tassi di crescita di queste diverse popolazioni di cellule, in risposta a combinazioni di farmaci.

” Essere in grado di calcolare i tassi di crescita del cancro tra le cellule resistenti potrebbe essere essenziale per trattamenti contro il cancro, in futuro”, ha spiegato Landau. “Dal momento che molti pazienti sviluppano la resistenza ad un farmaco, capire la velocità con cui le cellule resistenti crescono in ogni singolo caso, potrebbe fornire indicazioni per migliori trattamenti e portare a prognosi migliore di questi pazienti”.

Fonte: News Cornell.edu

Newsletter

Tutti i contenuti di medimagazine ogni giorno sulla tua mail

Articoli correlati

In primo piano