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Novità mondiale: primo dito bionico con abilità sensoriali impiantato in un amputato

ImmagineLa punta del dito bionico ha permesso un amputato di distinguere tra diverse trame in tempo reale con il 96% di precisione.
Immagine di credito: Hillary Sanctuary / EPFL

Un uomo dalla Danimarca è diventato il primo amputato al mondo ad avere abilità sensoriale con l’aiuto di un dito bionico collegato ai nervi del suo braccio.

Dennis Aabo Sørensen, che ha perso la sua mano in un incidente causato da fuoco d’artificio più di un decennio fa, dice che le sensazioni che sentiva con il nuovo dispositivo erano quasi le stesse di quelle che sentiva con la mano reale.

Silvestro Micera del Politecnico Federale di Losanna (EPFL) in Svizzera,che ha creato il nuovo dispositivo, dice: “Ci avviciniamo sempre più a neuro-protesi con abilità sensoriali”.

Sørensen è diventato il primo amputato a sentire gli oggetti in tempo reale con la mano artificiale: è in grado di rilevare la forma, la texitura e la consistenza degli oggetti, grazie al dispositivo.

Ora, Sørensen ha preso il titolo del primo amputato al mondo ad aver recuperato le abilità sensoriali del tatto, grazie al nuovo dito bionico.

Il dito bionico permette l’identificazione accurata di forme e consistenze degli oggetti

Il dito artificiale è costituito da una matrice di sensori che sono collegati ad elettrodi impiantati nei nervi del braccio di Sørensen.

 

Utilizzando la punta del dito bionico, Sørensen è stato in grado di distinguere tra le plastiche ruvide e lisce con il 96% di precisione.

“La stimolazione sembrava quasi come quella che mi sentivo con la mia mano”, dice Sørensen.

In uno studio pubblicato sulla rivista eLife, Micera e colleghi hanno testato l’efficacia del dito bionico in  quattro persone non amputate.

Ai partecipanti è stato poi chiesto di distinguere tra textura ruvida e liscia e sono stati in grado di farlo con quasi il 77% di precisione.

Per determinare se le sensazioni tattili prodotte dal dito bionico erano simili a quelle prodotte da un dito vero e proprio, i ricercatori hanno confrontato le onde cerebrali dei partecipanti durante l’uso del dito bionico per toccare diverse superfici strutturate con le onde cerebrali durante l’uso del dito vero per identificare le stesse superfici strutturate.

I ricercatori hanno scoperto che le regioni attivate del cervello, sia durante l’uso del dito bionico che del dito vero erano paragonabili in ogni partecipante e questo suggerisce che le sensazioni provate con il dito bionico assomigliavano a quelle percepite naturalmente.

Fonte: elifesciences

 

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